Protocollo apprendistato, Napoli: documento monco

Per il consigliere del Pdl “la Giunta regionale è riuscita ancora una volta a trovare un mero palliativo o peggio ancora una sorta di espediente utile solo per parcheggiare i giovani che invece necessitano di vere e concrete opportunità lavorative”

“Il provvedimento varato dalla Giunta regionale di Basilicata in merito al protocollo d’intesa per l’attuazione del Testo Unico dell’apprendistato, da sottoscrivere con le associazioni di categorie dei datori di lavoro e dei lavoratori, è l’ennesimo documento monco. Nasconde, infatti, tutti i limiti di un agire politico poco incline a favorire il reale sviluppo del territorio”. E’ il commento del consigliere regionale del Pdl, Michele Napoli secondo il quale “si è al cospetto della trama di un film il cui finale è davvero una incognita”.

“Nel merito – prosegue Napoli – il provvedimento risulta essere l’ennesimo espediente per indirizzare i giovani verso quella formazione priva di sbocchi occupazionali. Vengono coinvolte le imprese e gli artigiani, con i loro siti, semplicemente per farli divenire luogo nel quale svolgere l’apprendistato. Quanto ai presupposti circa un successivo inquadramento dei giovani nel mondo del lavoro nemmeno l'ombra. Nessun sostegno allo sviluppo con incentivi all’imprenditoria così come nessuna agevolazione per quanti hanno deciso di fare impresa per produrre reddito mettendo a disposizione della crescita la propria professionalità”.

A parere del consigliere dell’opposizione “la Giunta regionale è riuscita ancora una volta a trovare un mero palliativo o peggio ancora una sorta di espediente utile solo per parcheggiare i giovani che invece necessitano di vere e concrete opportunità lavorative. Questa volta la scusa è quella di dare loro un titolo di studio e di qualifica. Non si può continuare imperterriti ad emanare provvedimento privi di valore politico ed insistere sulla formazione che, così come impostata negli anni, non ha creato un posto di lavoro. Non si fa tesoro sugli errori del passato, anzi il passato viene riproposto sempre nelle stesse salse. Anche questa volta, finita la fase di apprendistato, i giovani che aderiranno al progetto si ritroveranno, come quelli che li hanno preceduti, ad incrementare le percentuali di disoccupazione che nella nostra regione hanno raggiunto limiti davvero inaccettabili”.

“Non si può continuare ad illudere i giovani – conclude Napoli. Non è corretto tenerli sospesi ai fili dell’incertezza e della speranza. Il domani va costruito e garantito a tutti. È questo il compito che è chiamato a svolgere la politica ed è così che si deve dare forza al futuro. I giovani rappresentano il domani della nostra comunità e, lasciandoli inattivi, si preclude ogni forma di speranza per una Basilicata migliore”.

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