Progetto ‘Terre del Silenzio’, Leggieri replica a GalCosvel

Il consigliere di M5s: “Non si può rispondere in maniera offensiva a un lavoro consiliare di opposizione che è tutelato dalla Costituzione, atteggiamento tipico, ci sia consentito di dirlo, di chi mostra la coda di paglia”

&ldquo;&Egrave; tempo di smetterla con i giochi di parole e con i finanziamenti pubblici che non contemplano gi&agrave; nei bandi i controlli sul buon esito della contribuzione pubblica. E, comunque, la nostra era una interrogazione rivolta alla Regione Basilicata e dalla Regione aspettiamo chiarimenti, non di certo da una partecipata pubblico-privata come il GalCosvel del Metapontino. Ente che risponde in maniera offensiva a un lavoro consiliare e regionale di opposizione, che &egrave; tutelato dalla Costituzione, atteggiamento tipico, ci sia consentito di dirlo, di chi mostra la coda di paglia&rdquo;. E&rsquo; quanto afferma il consigliere regionale del gruppo M5s, Gianni Leggieri, sottolineando che &ldquo;in nessuna parte del bando si legge come la Regione intenda verificare il buon esito del suo stesso finanziamento&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Se il GalCosvel permette &ndash; afferma il consigliere – abbiamo ogni diritto di chiedere spiegazioni senza per questo ricevere insulti da una struttura che dovrebbe oltremodo mantenere un controllo istituzionale, senza perdere i nervi. Tra l&rsquo;altro, possiamo anche essere d&rsquo;accordo che, con il progetto &ldquo;Le Terre del Silenzio&rdquo;, si rid&agrave; valore architettonico e di ristrutturazione agli immobili dei centri storici dei comuni jonici, ma non crediamo assolutamente che abbia dato occupazione, come affermato nella nota di risposta del GalCosvel, in quanto gli alberghi diffusi restano soggetti a una gestione e conduzione familiare&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Nella nostra interrogazione &ndash; continua Leggieri – non abbiamo chiesto spiegazioni sulle finalit&agrave; del progetto, ma sulle modalit&agrave; pensate per verificarne il rispetto delle finalit&agrave;. Per capirci e in parole povere: se il progetto che va sotto il nome di &lsquo;Le terre del silenzio&rsquo; 2007-2013, ex Dgr 1855/11&rsquo;, all&rsquo;interno del &lsquo;Piano di sviluppo locale&rsquo;, prevede che i beneficiari di investimenti per ristrutturazione di case dei centri storici debbano per dieci anni utilizzare queste strutture come albergo diffuso, allora i beneficiari di tale investimento devono realmente fare i locandieri per 10 anni. E vogliamo sapere se sono previsti e come sono<br />organizzati i controlli sul territorio verso questo finanziamento pubblico che &egrave; di due milioni di euro, mica bruscolini, e che per sua natura non termina alla consegna dei lavori, ma si protrae per dieci anni&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Senza i dovuti controlli &ndash; conclude Leggieri – &egrave; come se regalassimo il denaro dei contribuenti&rdquo;.<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br />

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