Progetto Sprar, un incontro a Pietragalla

 A Pietragalla un importante momento di riflessione sull’immigrazione e l’accoglienza
Il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati, più conosciuto come Sprar, è stato al centro di un incontro pubblico svoltosi nei giorni scorsi a Pietragalla, su iniziativa dell’amministrazione comunale in sinergia con Fondazione Città per la Pace e Arci Basilicata.
Un momento di riflessione a 360 gradi per conoscere più da vicino lo Sprar, ossia una rete di centri di “seconda accoglienza” destinata ai richiedenti e ai titolari di protezione internazionale, che si differenzia in modo sostanziale dalla prima accoglienza, gestita dalle Prefetture attraverso i centri di accoglienza (Cda), i centri di accoglienza per richiedenti asilo (Cara) e i centri di identificazione ed espulsione (Cie).
Con il progetto Sprar candidato dal Comune, Pietragalla si prepara ad ospitare, con i fondi europei che riceverà dallo Stato, 20 stranieri da alloggiare in appartamenti privati.
“Lo Sprar – ha spiegato il sindaco Nicola Sabina – è un modello di accoglienza diffusa, gestita direttamente dai comuni che consente di integrare gli ospiti stranieri nella vita delle comunità. Grazie alla clausola di salvaguardia voluta dall’Anci (Associazione nazionale comuni italiani), inoltre, i comuni che presenteranno progetti Sprar saranno fuori dall’accoglienza straordinaria gestita dalle Prefetture”.
Dall’incontro è emersa la necessità, non più rinviabile, di governare il fenomeno migratorio, un fenomeno dai grandi numeri destinato ad interessare il nostro paese ancora per decenni.
“L’accoglienza – ha aggiunto il sindaco – non è solo un atto dovuto di civiltà e solidarietà fra popoli ma è anche una buona occasione di sviluppo per le nostra comunità. Le esperienze Sprar degli altri centri sono molto incoraggianti e raccontano storie virtuose di rivitalizzazione dei centri storici e di integrazione”. All’incontro sono intervenuti anche il direttore di Fondazione Città per la Pace Valerio Giambersio e il responsabile dell’Arci Basilicata Paolo Pesacane. Entrambi hanno sottolineato l’importanza di una informazione corretta sul fenomeno dell’immigrazione e dell’accoglienza, illustrando alla platea il funzionamento del progetto Sprar.
Preziosa è stata poi la testimonianza di alcuni ospiti tra cui Joseph rifugiato proveniente dalla Nigeria. Joseph ha raccontato ad una attentissima platea la sua storia, che lo ha portato in Basilicata dopo la fuga dalla persecuzione di Boko Haram e dopo aver perso il padre e due fratelli in uno dei tanti raid perpetrati sulla popolazione nigeriana. Laureato in giurisprudenza e con un master in crisi umanitarie, è arrivato nel Centro Sprar di Rionero in Vulture dove oggi è riuscito a ritrovare la serenità e la voglia di ricominciare.
Anche il parroco Don Mimmo Beneventi ha voluto portare il proprio contributo all’incontro, rimarcando che quella dell’accoglienza è una sfida importantissima per i cristiani che, in quanto tali, sono uomini dell’accoglienza e non possono e non devono erigere muri.
bas04 

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