Profughi: sindacati e ass.: no a scelte unilaterali

“Una regione come la Basilicata, che ha sperimentato sulla propria pelle lo stigma della povertà e dell'emigrazione, non può mostrarsi insensibile agli avvenimenti che stanno sconvolgendo la sponda Sud del Mediterraneo, e deve contrastare atti unilaterali e soluzioni che non rispettano la dignità dei profughi”. E’ quanto si legge in un documento congiunto di Cgil, Cisl, Uil, Arci, Caritas, Legambiente e Acli.
“Riteniamo opportuna la disponibilità espressa dal governo regionale ad ospitare una parte dei profughi libici che si stanno riversando a Lampedusa, ma siamo convinti sia irricevibile la scelta del governo nazionale di utilizzare il campo di accoglienza di Palazzo San Gervasio senza alcuna condivisione istituzionale, questo anche perché quel campo è stato chiuso agli extracomunitari, che ogni anno sono impegnati nella campagna di raccolta del pomodoro nell'area nord est della nostra regione, e quindi non si capisce come oggi sia possibile utilizzarlo per alloggiare forzatamente persone. Inoltre è necessario che si attivino tutti gli strumenti utili ad accertare lo status di rifugiati”.
Il sindacato e le associazioni chiedono che “si fermi questa assurda iniziativa e invece si dia seguito ad un intervento condiviso fra Governo, Regioni ed Enti Locali al fine di dare una degna accoglienza ed una sistemazione decente a queste persone. Sarebbe opportuno sistemare gruppi per ogni Comune, così da salvaguardare la sicurezza di tutti. Tutte le istituzioni e i cittadini sono chiamati ad un grande atto di responsabilità creando tutte le condizioni utili a garantire una prospettiva di pace, riconoscendo i diritti umani e cogliendo anche la possibilità di inserirli nel tessuto sociale”.
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