Prinzi (Idv),conferenza di servizio su Programma speciale Senisese

“Il bilancio delle iniziative promosse nel 2011 in attuazione del Programma Speciale Senisese, insieme al riconoscimento di alcuni positivi risultati raggiunti specie per sostenere le piccole e medie imprese e la riqualificazione dei centri storici, deve diventare l’occasione per una riflessione più ampia che coinvolga anche la Provincia e i Comuni, utile a superare le criticità emerse e a rilanciare investimenti e nuove occasioni di sviluppo e soprattutto occupazione”. E’ il commento del presidente del Gruppo IdV alla Provincia Vittorio Prinzi, per il quale “sarebbe utile pensare ad una Conferenza di servizio del sistema delle autonomie locali, allargata alle categorie professionali ed imprenditoriali interessate, ai sindacati. Lo sforzo maggiore da compiere – aggiunge – riguarda il mondo delle produzioni agricole che, nonostante la qualità e tipicità, attraversa una fase di acuta crisi sia per la collocazione dei prodotti che per i prezzi bassi sui campi. Diventa pertanto necessario favorire iniziative imprenditoriali che puntino alla trasformazione, all’interno delle vecchie e nuove aree industriale ed artigianali del Senisese, di alcune produzioni, in modo da accrescerne il valore e il reddito per gli agricoltori e contestualmente creare nuovi posti di lavoro anche innovativi per i servizi di marketing e di pro-pubblicità”. Secondo l’esponente di IdV “la missione centrale del Programma Speciale Senise, tutta da raggiungere, è quella di identificare il territorio in un marchio, nel senso di fare rete per tutte le risorse dello stesso territorio, siano esse ambientali, legate ai due Parchi nazionali, culturali ed artistiche, sportve e ricreative riferite all’invaso di Monte Cotugno, che alimentari. La questione centrale riguarda come far sentire il territorio e quindi autonomie locali (Provincia compresa) e residenti protagonisti di un processo di sviluppo ed occupazione che sinora, nonostante i finanziamenti erogati, sia pure con inspiegabile lentezza, non ha dato i risultati sperati. Una corsia preferenziale pertanto deve essere garantita nei finanziamenti derivanti dalle royalties dell’acqua della diga di Montecotugno e delle sorgenti del comprensorio a ditte individuali e piccole imprese di ogni settore produttivo, senza sottovalutare quello per noi più rilevante che è l’agroalimentare, e ad evitare la desertificazione dei centri storici".
"L’esperienza di gestione delle royalties del petrolio dovrebbe insegnarci che polverizzare le risorse e quindi ripartirle, nel caso del petrolio ad oltre 30 Comuni e per l’acqua tra Sarmento-Senisese-Pollino in una quindicina, non dà buoni risultati mentre solo il finanziamento di progetti intercomunali e comprensoriali può dare per ogni barile di greggio estratto dall’Eni e per ogni litro di acqua ceduto alla Regione Puglia quel valore non solo monetario necessario a creare posti di lavoro”.
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