“L’atto vandalico ai danni dell’impianto sciistico del monte Volturino a Marsicovetere va duramente condannato insieme al pieno sostegno ad ogni azione che metterà in campo il Comune e, sono certo, anche la Provincia e la Regione per scongiurare ricadute negativa nella prossima stagione di turismo invernale”. E’ quanto sostiene il consigliere provinciale di Potenza e dirigente regionale di IdV Vittorio Prinzi, sottolineando che “l’episodio teppistico, che non può essere altrimenti qualificato per non pensare ad altre “piste”, rappresenta una brutta “macchia nera” di una stagione estiva che nel comprensorio della Val d’Agri e in quello più vasto del Parco Nazionale Appennino Lucano registra positivi ed incoraggianti segnali di ripresa per il turismo. L’offerta molto varia del Parco, grazie ad un ricco cartellone di eventi di Comuni, Pro-Loco, associazioni culturali, coordinato dall’Ente Parco – aggiunge – sta finalmente diventando quello che gli operatori turistici definiscono un “prodotto turistico maturo” in grado di richiamare flussi consistenti di visitatori, proprio come accade in altri Parchi nazionali del Paese con più anni di storia. Come ha dimostrando la Sagra del fagiolo a Sarconi ed in precedenza quella del prosciutto a Marsicovetere, per citare solo quelle più affollate di visitatori – continua Prinzi – i prodotti alimentari ed agricoli valligiani si confermano il migliore biglietto di promozione turistica. Ed in proposito si rinnova la richiesta dei nostri produttori di sviluppare azioni di commercializzazione verso la promozione del marchio dei prodotti del Parco quale ulteriore strumento di tutela per i consumatori e di maggiore remunerazione per i produttori che continuano ad avere non poche difficoltà per arrivare ai mercati nazionale ed esteri. L’esempio del fagiolo di Sarconi è significativo: un prodotto di nicchia e di grande qualità è arrivato sui tavoli dei ristoranti del Nord Italia e di Paesi d’Europa grazie all’impegno del Consorzio, spuntando prezzi decisamente interessanti. E’ la conferma di quanto vado sostenendo da sempre: la val d’Agri non può e non deve puntare solo al petrolio, anzi ci sono altre risorse strategiche in grado di dare maggiore sviluppo, occupazione e benefici all’economia locale”.