Prinzi (Idv), in Veneto barricate della Lega contro petrolio

''A poche ore dalla sospensiva concessa dal Tar del Lazio alla Regione Veneto contro l’attuazione del bonus carburante in Basilicata è a dir poco singolare la notizia che i dirigenti della Lega Nord annunciano le “barricate” per impedire che la Regione Veneto conceda i permessi di ricerca richiesti in territorio veneto dalla societa' texana Aleanna Resources, che ha sede a Matera”. E’ quanto sostiene il presidente del gruppo IdV alla Provincia di Potenza Vittorio Prinzi, sottolineando che “in verità la netta contrarietà alle trivelle sul proprio territorio non è nuova in quanto è stato già espressa nel novembre dello scorso anno nella commissione regionale Ambiente (presieduta da un leghista), quando il progetto di indagini nel sottosuolo è stato presentato sempre dai funzionari della Aleanna Resources decisi ad esportare in Veneto l’esperienza acquisita da anni in Val d’Agri. E già in quell’occasione gli uomini di Bossi non hanno lesinato critiche e si sono detti pronti a dare battaglia affinché non sia avviato nessun tipo di attività estrattiva che possa intaccare le loro terre, l'ambiente e la vita dei cittadini, nonostante dagli anni ’60 sia stata accertata dall’Eni una presenza consistente nel basso Polesine di giacimenti di metano. Tuttò ciò non ha minimamente intaccato la mossa del loro Governatore che non ha esitato a frapporre ostacoli nei confronti di popolazioni come quelle della Val d’Agri che – sottolinea Prinzi – convivono da decenni con le trivelle. E’ davvero singolare la tesi di chi non vuole rinunciare alle royalties perché ospita sul proprio territorio un impianto rigassificatore, certamente ad impatto vicino allo zero e comunque senza alcun paragone rispetto all’impatto provocato dal Centro Oli Eni di Viggiano e che vuole scaricare su altri gli effetti dell’attività petrolifera senza però riconoscere la “miseria” delle royalties aggiuntive del 3%. E sempre approfondendo le vicende dei programmi di ricerca petrolifera in Veneto ho scoperto che – continua il presidente del gruppo IdV – che quella Regione ha definito norme molto rigide in tema di Valutazione di impatto ambientale (Via). Tra le motivazioni leggiamo testualmente: “non vogliamo ripetere la storia della Basilicata, della val D’Agri, dove la coltivazione del più grande giacimento petrolifero d’Europa, in terraferma, ha coinciso con una irreversibile crisi dei settori agricolo e turistico, spingendo molte famiglie, in particolare i giovani, a emigrare dalla regione”.
bas 02

    Condividi l'articolo su: