Prevenzione rischio sismico e Consorzio Asi Potenza in V Ccp

Auditi nel corso dei lavori della Commissione consiliare “Controllo – Verifica – Monitoraggio” l’Assessore alle “Infrastrutture ed Opere pubbliche” ed il Commissario del Consorzio per lo sviluppo industriale della Provincia di Potenza

L’assessore Mancusi ha riferito in merito allo stato di attuazione della programmazione e pianificazione delle attività di prevenzione del rischio sismico, di quelle riguardanti gli interventi di emergenza e pronto soccorso in conseguenza degli eventi calamitosi nonché della ricostruzione post-sisma. Intervenuti, anche, il dirigente generale del Dipartimento, Mario Cerverizzo, ed il responsabile della Protezione civile, Giovanni De Costanzo.

“La prevenzione del rischio sismico – ha detto Mancusi – può essere attuata a due livelli: prevenzione territoriale, vale a dire predisposizione di norme e vincoli nell’uso del territorio e informazione e preparazione della popolazione e del personale operante nel soccorso e nella protezione civile. Importanti i progetti educativi nelle scuole e su iniziativa del Dipartimento della protezione civile e d’intesa con l’Ufficio scolastico regionale della Basilicata è stato avviato il progetto formativo-educativo denominato “Scuola multimediale di protezione civile”, un progetto educativo per la diffusione della cultura della protezione civile che si propone di coinvolgere le generazioni più giovani e si inserisce nelle molteplici attività realizzate per favorire una sempre maggiore sensibilità della popolazione in merito alla prevenzione dei rischi e sulle misure di tutela e di auto-protezione che ciascuno dovrebbe attuare, sia in situazioni di calma che in emergenza. Le attività di previsione e prevenzione sono strettamente interrelate e consequenziali, oltre che per l’applicazione delle norme, anche ai fini della definizione di criteri di priorità di interventi nell’ambito di programmi di mitigazione del rischio. La riduzione del rischio sismico si attua, oltre che attraverso la pianificazione dell’emergenza, anche attraverso la riduzione della vulnerabilità degli edifici e delle infrastrutture. La riduzione della vulnerabilità si ottiene, per gli edifici di nuova costruzione, rispettando le prescrizioni contenute nella normativa per le nuove costruzioni in zona sismica e, per le costruzioni esistenti, rafforzando e migliorandone la risposta sismica attraverso le due azioni che prendono il nome di ‘adeguamento’ e ‘miglioramento’ sismico, come avvenuto nel territorio del Pollino-Lagonegrese nell’ambito degli interventi susseguenti il sisma del 1998 in attuazione delle misure previste dalla legge n.226 del 1999. La Regione Basilicata – ha riferito Mancusi – nel corso degli ultimi anni ha messo in campo una serie di iniziative volte alla conoscenza dello stato del patrimonio edilizio, pubblico e privato, ed una migliore conoscenza del territorio per quanto attiene il rischio sismico e l’informazione alla popolazione”.

“Per quanto concerne la situazione nei Comuni maggiormente interessati dall’evento sismico del 26 ottobre scorso, Castelluccio Inferiore, Castelluccio Superiore, Rotonda, S. Severino Lucano, Viggianello, sono state assegnate risorse per un ammontare complessivo di 80.099,417,08 euro. Per gli stessi Comuni risultano emessi 375 buoni contributo. Per quanto concerne le verifiche dei Piani di protezione civile, nel corso dei primi mesi del 2012, l’Ufficio protezione civile regionale ha provveduto a sollecitare a più riprese le amministrazioni comunali per la redazione, o l’aggiornamento, del proprio piano di protezione civile, fissando al 31 dicembre prossimo la scadenza ultima. La fase emergenziale immediatamente seguente l’ultimo evento sismico è stata attivata prontamente sin dai primi minuti seguenti la scossa di magnitudo 5.0 avvenuta alle ore 1.05 del 26 ottobre. Attivata la sala operativa regionale (Sor) in modalità h24 e attenzionati ai risultati delle prime rilevazioni i vertici politici regionali. In poco tempo tutte le componenti del sistema regionale di protezione civile risultavano attive ed operanti, mentre la funzione di comunicazione (Ufficio stampa regionale) pubblicava sul sito Internet della Regione le prime notizie sul sisma per garantire la corretta informazione ai cittadini. La pianificazione regionale – ha continuato l’Assessore – comporta la consapevolezza di trovarsi dinanzi ad un ‘evento cronicizzato’ che perdura lentamente ormai da due anni e che ha perso il carattere dell’emergenza, intesa come misura di carattere straordinario, non più compatibile con la dichiarazione dello stato di emergenza, ma che deve rientrare in un disegno di ordinaria e attenta programmazione attraverso il quale, nel medio e lungo termine, intervenire in maniera strutturata per arginare la vulnerabilità del territorio. Questo ha indotto a proporre, in sede di bilancio regionale di previsione 2013, un Fondo mirato a finanziare i privati per interventi urgenti sul patrimonio immobiliare edilizio nelle aree del Pollino colpite dal sisma, pari a 2 Meuro nel prossimo biennio, e un ulteriore Fondo regionale, pari a 6 Meuro, nel prossimo biennio, destinato al dissesto idrogeologico nei centri storici. La posta finanziaria – ha sottolineato l’Assessore – richiesta per realizzare interventi sul patrimonio edilizio nell’area del Pollino, benchè di portata esigua rispetto alle necessità, stante le note ristrettezze di bilancio, concorre alla implementazione di un percorso più strutturato teso alla riduzione del rischio per il patrimonio pubblico e privato, che costituisce l’unica efficace risposta al perdurare dello sciame sismico”.

Il commissario del Consorzio Asi della Provinca di Potenza, Donato Salvatore, è stato ascoltato sullo stato di attuazione dei piani e programmi di competenza del Consorzio relativi al settore industriale e circa le disposizioni afferenti all’articolo 48 della legge regionale n.16 dell’8 agosto 2012 riguardante i provvedimenti sulle misure finalizzate al riassetto ed al risanamento dei Consorzi per lo sviluppo industriale, ai sensi dell’articolo 29 della legge regionale n.18 del 5 febbraio 2010 in materia di “Risanamento dei Consorzi”. Presente all’audizione il direttore del Consorzio Asi di Potenza, Rocco Liccione.

Salvatore ha dapprima fatto un quadro in merito alla complessità dell’Asi che comprende 9 aree industriali con 92 chilometri di strade con realtà diversificate che richiedono interventi mirati e ad ampio respiro. “Abbiamo lavorato – ha detto Salvatore – in sintonia con l’Assessorato alle Attività produttive e, in cinque anni, saremo in grado di arrivare all’equilibrio di bilancio, ridando in tal modo, dignità ad un ente che deve avere un ruolo fondamentale per il sostegno delle aziende. Due – ha spiegato – sono i punti cardine dell’azione di abbattimento della spesa: un nuovo modello di gestione dei servizi e la riduzione non del personale, bensì del costo del personale. Il fabbisogno finanziario è quantificabile – ha specificato – in 22 milioni, di cui 15 relativi a debiti pregressi effettivi e nei confronti dei fornitori, tra i quali l’Enel ed il Consorzio di bonifica, altri 5 maturati nei confronti dell’ente per la gestione del depuratore di Potenza che non ci sono stati pagati dalla Regione e 2 milioni concernenti l’Iva anticipata sulle opere eseguite”. Salvatore ha, poi, esplicitato “la necessità di accendere un mutuo pari a 15 milioni in 15 anni per chiudere in tempi relativamente più brevi lo stato di indebitamento, giacchè il contributo regionale prevede l’erogazione di 1 milione all’anno”. “Duplice l’azione svolta in questi ultimi due anni di gestione – ha proseguito Salvatore – in virtù della disamina puntuale della situazione debitoria ereditata, prima dell’intrapresa del piano di rilancio. La cattiva gestione, dunque, alla base del disastro attuale, tra i fattori principali del dissesto i tagli ai fondi ministeriali per le aree ex 219 con il contemporaneo aumento del personale cumulatosi alla ‘rigidità’ della struttura. Riduzione, quindi, del 30 per cento del costo del personale (sul libro paga dell’Asi anche qualche unità distaccata altrove) con procedure di mobilità e incentivi all’esodo. Il grosso dell’abbattimento dei costi giungerà – ha detto Salvatore – dall’affidamento in concessione, tramite un bando pubblico (con clausola sociale a favore dei lavoratori Argaip) previsto per metà novembre, degli impianti di depurazione. Chi si aggiudicherà la gara dovrà garantire la gestione dei servizi nelle aree industriali ed il pagamento di un canone. I costi energetici rimarranno all’Asi che sta provvedendo ad una convenzione con la Società energetica lucana per diminuire i costi. L’Asi gestirà, invece, direttamente l’acqua industriale. Prevista la cessione della gestione dell’invaso di Pignola, mentre ad Acquedotto lucano andrà la gestione delle reti idriche potabili”.

Hanno partecipato ai lavori della Commissione, il presidente dell’organismo, consigliere Napoli (Pdl), e i componenti Navazio (Ial), Falotico (Mpa), Romaniello (Sel), Benedetto (Idv), Robortella (Pd), Singetta (Gm).

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