A parere del capogruppo dell’Udc il provvedimento della Giunta è iniquo e penalizzante per i piccoli laboratori privati che operano sul territorio
“La delibera della Giunta regionale n. 525 del 14 maggio 2013 va ritirata”. E’ quanto dichiara il capogruppo dell’Udc Francesco Mollica, a nome dell’intero gruppo, dopo la riunione della quarta Commissione tenutasi ieri.<br /><br />Mollica si riferisce in particolare “ai laboratori e ai presidi di diagnostica radiologica”, dove “un decreto ministeriale del 18 ottobre 2012, nonostante riguardasse una casistica più ampia, viene applicato solo ed esclusivamente alla parte più debole della sanità che ancora svolge sul territorio un servizio sociale per effetto della presenza di alcuni piccoli laboratori, dislocati nelle zone più remote della Basilicata”.<br /><br />A parere di Mollica “non è pensabile che l’applicazione tariffaria, non dovuta obbligatoriamente dal decreto ministeriale citato, debba determinare iniquità ed alimentare ulteriormente la percentuale di disoccupati, per effetto delle inevitabili chiusure e dei licenziamenti inevitabili per i costi da sopportare, considerato che i piccoli laboratori già in passato hanno subito tagli e partecipato, in questa maniera, a rendere la nostra Regione Basilicata virtuosa in campo sanitario”.<br /><br />“Non ha ragion d’essere – afferma ancora il capogruppo dell’Udc – la dichiarazione fatta dall’assessore alla Sanità per il quale 9 milioni di euro sarebbero a carico del bilancio regionale, in quanto l’assessore è stato invitato, da parte dell’intera Commissione consiliare permanente, presidente compreso, ad attivare immediatamente tavoli tecnici distinti per materia al fine di riportare equilibrio e giustizia, ricomprendendo nella nuova delibera della Giunta regionale, anche quelle materie attualmente dimenticate in modo che si possa meglio distribuire il carico di recupero dei 9 milioni di euro”.<br /><br />“L’Udc di Basilicata – conclude Mollica – è convinta che l’assessore alla Sanità seguirà l’indirizzo venuto fuori dalla Commissione consiliare permanente affinché non si penalizzino ulteriormente i cittadini lucani che si rivolgono sul territorio al sistema sanitario, soprattutto perché non pensiamo che lo stesso assessore voglia causare chiusure dei presidi interessati dalla delibera della Giunta regionale n. 525, con conseguente aumento di disoccupati derivanti dagli effetti nefasti del contenuto della delibera”.