Il volume edito dalla Fondazione Sinigaglia e patrocinato dal Consiglio regionale e dall’Asp tratta il tema dei disturbi del comportamento alimentare
Il volume “Il Filo dell’Aquilone. Ricordando Melissa” edito dalla Fondazione Marina Sinigaglia e patrocinato dal Consiglio regionale della Basilicata e dall’Azienda sanitaria di Potenza è stato illustrato questa mattina nel corso di una conferenza stampa. L’opera tratta il tema dei disturbi del comportamento alimentare e del peso e raccoglie gli elaborati presentati dagli studenti frequentanti la classe quarta degli Istituti di istruzione secondaria superiore di II grado che hanno partecipato al concorso nazionale per l’assegnazione della borsa di studio “Marina Sinigaglia 2011” dal titolo “RiavvolgiAmo la vita”. Una iniziativa ideata dalla Fondazione di Melfi che persegue esclusivamente finalità di solidarietà e sensibilizzazione sociale verso persone che vivono in situazioni di difficoltà e disagio con rischio di esclusione.
“La decisione, da parte dell’organismo di rappresentanza femminile di affrontare e dibattere il tema dei disturbi del comportamento alimentare – ha sottolineato la presidente della Crpo, Antonietta Botta – ha preso spunto da una sollecitazione del presidente della Fondazione Marina Sinigaglia di Melfi che, attenta ai problemi collettivi, ha saputo cogliere da tempo la gravità di questa patologia. Tra i disturbi del comportamento alimentare quelli più conosciuti sono indubbiamente l’anoressìa e la bulimìa che colpiscono soprattutto le donne e rappresentano l’espressione di un profondo disagio interiore accompagnato da pressioni e fattori esterni che risultano essere fortissimi in una società che rincorre il mito dell’apparenza, che ‘mitizza’ la donna magrissima tanto da creare sofferenza ed indurre ad un rapporto errato con il cibo. La società intera – ha proseguito Botta – può e deve avere un ruolo importante se si vuole bloccare questo fenomeno che assume sempre più i tratti di una vera e propria emergenza sociale. La cura e la presa in carico di tutti coloro che sono colpiti da disturbi del comportamento alimentare attiene all’impegno della sanità pubblica e in Basilicata, il centro di Chiaromonte in provincia di Potenza, può diventare punto di riferimento per tutto il Mezzogiorno”.
Per Rosa Trabace, responsabile del Centro di riferimento regionale per la cura del comportamento alimentare e del peso “Giovanni Gioia” di Chiaromonte “tali disturbi e, in particolare, anoressia, bulimia e bed (disturbo di abbuffate compulsive), rappresentano sul territorio nazionale e anche in Basilicata un problema di notevole entità, con un incremento costante nella fascia compresa tra l’età prepuberale e la prima adolescenza ma che interessa anche gli adulti fino ai 50 anni. “Un disturbo complesso che appare, solo se non compreso, un’ineluttabile e imperscrutabile malattia difficilmente risolvibile ma la cui risolvibilità dipende dal grado e dal livello partecipativo di chi resta direttamente o indirettamente coinvolto. Il modello integrato e multidisciplinare praticato nel Centro di Chiaromonte – ha evidenziato – è l’unico modello oggi condiviso e riconosciuto dal ministero della Salute e rientrante nelle buone pratiche di cura per tale patologia”. La struttura, completamente indipendente e immersa nel Parco nazionale del Pollino, consente lo svolgimento differenziato delle attività terapeutiche e riabilitative. “Tre – ha spiegato – sono i livelli assistenziali offerti: l’ambulatorio integrato, il Day Hospital e la Residenza riabilitativa; 40 i membri dell’equipe che si prende cura a tutto tondo dei pazienti; da tre mesi a un anno il tempo necessario per la riabilitazione. Le cure nutrizionistiche e internistiche sono strettamente correlate a quelle psicologico-terapeutiche così da garantire un approccio multidisciplinare alla persona. Completano il trattamento i laboratori espressivi di arth-therapy, di musicoterapia, di comunicazione narrativa, di attività espressivo-corporee oltre all’ippoterapia”.
Il direttore generale dell’Azienda sanitaria di Potenza, Mario Marra ha posto l’accento sulla necessità di intervenire precocemente per raggiungere alte probabilità di successo nella cura di questa emergenza sanitaria. “Una vera e propria epidemia sociale – ha detto – che si espande a macchia d’olio con il diffondersi di modelli, stili di vita e cultura del corpo. Quando nel 2005 incontrai i coniugi Gioia – ha aggiunto – questa patologia non era ancora molto conosciuta e l’esperienza vissuta da quella famiglia che era ricorsa alle strutture svizzere per curare la figlia, diede il la a realizzare anche in Basilicata un centro di riferimento. Da allora, sul versante dell’erogazione dei servizi molti passi in avanti sono stati fatti. Siamo di fronte ad un disturbo subdolo e chi ne è affetto molto spesso tende a nasconderlo, a mascherarlo fino a che diventa incontrollabile e pericoloso. Per questo è molto importante conoscerlo e l’iniziativa assunta dalla Fondazione rappresenta un significativo contributo alla comprensione del disturbo”.
“La lettura di questo libro – ha fatto notare il presidente della Fondazione, Nicola Serini – è un percorso impegnativo ma che si può fare a piccole dosi, ricordando sempre che dietro ogni proposta c’è una storia, una vita, una persona che è degna e bisognosa del nostro amore. Non è un romanzo ma una sensibile e toccante raccolta di testimonianze che possono aiutare gli adulti a vedere i giovani con occhi nuovi”. Il presidente Serini ha poi annunciato il terzo concorso per l’assegnazione della “Borsa di studio Marina Sinigaglia 2012”. “Istantanea del disagio. Droga, alcool, bullismo” è il tema cui si potranno cimentare gli studenti frequentanti la classe quarta degli Istituti di istruzione secondaria superiore di II grado. La partecipazione al concorso è gratuita e i concorrenti dovranno inviare il modello di adesione entro e non oltre il 12 giugno 2012.