“Le conquiste ottenute da donne coraggiose non ci sono dovute e non sono eterne, è necessario alimentarle e trasferirle condividendole con le generazioni future”. Mollica: “Partiamo ancora una volta dalle scuole per dare l’esempio”
“Oggi è un giorno importante, è l'inizio e la continuazione di un viaggio iniziato da una grande Presidente: Ester Scardaccione. Un Premio per lei e dedicato a tutte le donne di Basilicata che hanno deciso di opporsi alla consuetudine e che hanno deciso di combattere perché i diritti siano concepiti come tali e non come privilegi”. Lo ha detto la presidente della Commissione regionale pari opportunità, Angela Blasi, rivolgendosi alla platea del teatro Stabile di Potenza in occasione della cerimonia di premiazione della sesta edizione del Premio “Ester Scardaccione”, istituito dal Consiglio regionale della Basilicata nel 2006. Un Premio teso a valorizzare l’attività e il ruolo delle donne che con il loro impegno ed opere siano riuscite a tracciare un segno significativo in tutti gli ambiti sociali, culturali professionali ed artistici.<br /><br />“Sono passati 20 anni dalla sua scomparsa – ha proseguito Blasi – e in questi anni le parole di Ester si sono dimostrate ancora attuali. Stiamo vivendo un periodo difficile per l'umanità, un tempo che rischia di disumanizzarci, l'odio ed il livore condizionano la società e la storia. E' un periodo che ci chiede di scegliere, ci chiede di svoltare o di rimanere in uno stato di stallo pericoloso. Le conquiste ottenute da donne coraggiose non ci sono dovute e non sono eterne, è necessario alimentarle e trasferirle condividendole con le generazioni future”.<br /><br />“Troppi passi indietro si stanno compiendo, troppe incertezze nel riconoscimento dei diritti. Troppe donne ammazzate. Troppo silenzio. Troppa ingiustizia. Non è questo il mondo che desidero, non è questo il mondo che voleva Ester. Su questi presupposti – ha spiegato Blasi – è nata l'idea del coinvolgimento della scuola, di chi dovrà credere fermamente nel valore della differenza, nel valore della democrazia vera, nella volontà di un mondo giusto. Un mondo per tutte e per tutti, un mondo capace di un mutamento vero legato agli ideali della libertà e della solidarietà umana. Il mondo anche di Ester. Io mi onoro di ricoprire quello che è stato il suo ruolo, di presidente della Commissione per la parità e le pari opportunità della Regione Basilicata. Una Regione stupenda che lotta per il mutamento ma che ha paura di mutare. Una Regione che deve necessariamente riconoscere in tutto e per tutto il valore e l'apporto unico delle donne in qualsiasi contesto. Facciamo che questo Premio – ha concluso Blasi – sia il segno concreto di ciò che vogliamo lasciare alle donne che verranno, facciamo che le premiate siano da esempio alle ragazze che abitano e abiteranno la nostra amata terra”.<br /><br />Nel corso della manifestazione, aperta da un saluto del sindaco di Potenza Dario De Luca, Cristiana Coviello, avvocata e figlia di Ester Scardaccione, ha ricordato la figura della madre, “dalle prime battaglie condotte a tutela delle donne violentate a quelle sul caporalato. Tutte battaglie – ha aggiunto – ancora attualissime”. Ha ricordato, poi, la biblioteca intitolata alla poetessa “Isabella Morra”, “costruita perché era importante riconoscere i saperi delle donne per cambiare questo Paese”, e ha fatto inoltre riferimento alla “Carta di Basilicata”, messa in campo con l’allora ministro Finocchiaro, che richiamava l’impegno per garantire la presenza delle donne nelle istituzioni. Anche se “oggi constatiamo che in Consiglio regionale non ci sono donne”. “Il Premio è un riconoscimento alle donne che si sono impegnate e ce l'hanno fatta. Un esempio per tutte le donne”, ha concluso augurandosi “che le donne siano più forti e un po' meno sole”.<br /><br />La responsabile dell’Ufficio scolastico regionale Claudia Datena ha espresso apprezzamento per l’idea di coinvolgere il mondo del scuola, “intuizione felice perché se molti passi sono stati compiuti molti altri sono da fare”. “La crescita stabile e duratura parte dalla formazione e dall'educazione dei ragazzi”, ha aggiunto esprimendo “soddisfazione per la risposta delle scuole al Premio” ed augurandosi “che nei prossimi anni la partecipazione sia ancora più consistente”.<br /><br />“Partiamo dai giovani e dalla scuola, perché da lì è possibile aiutare il processo di cambiamento che è in atto in Italia e in Europa. Le scuole saranno gli attori anche di questa iniziativa, perché come è stato sottolineato il premio deve servire a dare esempio”, ha detto il presidente del Consiglio regionale Francesco Mollica. “In questo momento – ha aggiunto – la società ha bisogno di esempi ai quali rapportarsi, esempi in positivo, che il Consiglio regionale cerca di mettere in campo attraverso i premi e attraverso la propria attività, per incentivare la partecipazione. La Commissione pari opportunità segnala giustamente la necessità che i propri contributi si possano trasformare in fatti reali, dopo quarant’anni lo Statuto regionale è stato finalmente rinnovato, a seguito di un confronto anche duro e aspro, e non ha recepito per intero ciò che il mondo femminile chiedeva. Ma ha lasciato la porta aperta, ed occorre continuare la battaglia con gli appuntamenti che si affacceranno sulla scena politica nei prossimi mesi, a partire dalla nuova legge elettorale, che necessita di un ulteriore slancio di condivisione per verificare se ciò che abbiamo detto e scritto possa trovare accoglimento in maniera pratica e reale”.<br /><br />Presenti alla manifestazione anche i consiglieri regionali Giannino Romaniello e Gianni Rosa, la presidente del Corecom Giuditta Lamorte e il difensore civico regionale Antonia Fiordelisi.<br /><br />Il premio attribuito a Ester Maria Alba Forastiere e Daniela Antonella Moretti, vincitrici ex aequo, e a Milena Gabanelli (premio speciale della giuria), consiste in tre sculture in bronzo su base di marmo racchiuse in una teca composta da una base lignea e coperchio in plexiglass realizzate dall’artista lucana Maria Ditaranto. Le sculture rappresentano delle farfalle e la falena. “La leggerezza del volo della farfalla – ha detto Ditaranto – credo sia il simbolo migliore per rappresentare la donna che decide di cambiare e migliorare la sua condizione. La falena con la sua metamorfosi e la continua ricerca della luce lancia un messaggio di speranza. Quale migliore metafora per rappresentare un cambiamento necessario riferito alla condizione femminile degli ultimi tempi”.<br /><br />Di Maria Ditaranto anche il dipinto ad olio su tela di cm 120 x 80 con cornice in legno realizzata a mano, dal titolo “Io vivo, io sono, io posso”, che rappresenta una giovane donna che libera le sue idee come fossero farfalle ed è stato consegnato alla classe V E del Liceo Ginnasio “Quinto Orazio Flacco” di Potenza, vincitrice per la sezione dedicata alle scuole.