Con una cerimonia che si è tenuta a Lavello sono stati consegnati i riconoscimenti ai vincitori della prima edizione del Premio giornalistico nazionale “Alberto Jacoviello”, istituito dalla famiglia del famoso inviato internazionale per l'Unità, originario della cittadina lucana e scomparso nel 1996. A ricevere la statuetta-premio, i giornalisti Antonello Caporale (Il Fatto Quotidiano), Bernardo Valli (La Repubblica) ed il lucano Rocco Brancati (Tg3 Basilicata). La manifestazione si è svolta nel grande atrio del “Solimene” di Lavello, istituto di istruzione superiore che ha promosso il premio insieme alla locale amministrazione comunale. La Regione Basilicata ed il Consiglio regionale della Basilicata non hanno fatto mancare il loro sostegno, patrocinando l'evento come hanno fatto anche l'Università degli Studi di Basilicata e l'Ordine dei giornalisti di Basilicata. Tra i presenti, il sindaco di Lavello, l'assessore comunale alla Cultura ed il dirigente scolastico del “Solimene”, che nel suo intervento ha evidenziato il ruolo della “scuola come strumento per formare risorse umane e per creare le donne e gli uomini del futuro”. Sono intervenuti, nel corso del dibattito dal tema “La coesistenza difficile”, organizzato nell'ambito della cerimonia di premiazione, anche i giornalisti Oreste Lopomo, in rappresentanza del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti e Renato Cantore, presidente di Formedia. Il direttore de “La Nuova del Sud”, Clemente Carlucci, nel ricordare la figura del celebre giornalista, “che ho avuto la fortuna – ha detto – di conoscere personalmente” ha proposto all'amministrazione comunale di Lavello di istituire una fondazione a lui dedicata “sia per ricordarne la figura, sia per creare un veicolo di approfondimento culturale e professionale per i giornalisti della nostra regione”. Durante l'evento – moderato dal nipote di Jacoviello, Vitantonio – è stato proiettato un video realizzato da Rocco Brancati sul profilo dell'inviato di origini lucane, nato a Lavello nel 1920.
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