“La manifestazione voluta dal Consiglio regionale e dalla Crpo, coincidente con la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne,è il segnale tangibile della nostra attenzione nei confronti di una tematica sociale di notevole considerazione”
“La manifestazione voluta dal Consiglio regionale e dalla Commissione Pari Opportunità della Regione Basilicata, opportunamente pianificata in coincidenza con la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, è il segnale tangibile della volontà di tutti noi di testimoniare attenzione nei confronti di una tematica sociale di così grande considerazione. Una data designata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che si lega qui in Basilicata con la volontà di ricordare l’impegno professionale ed umano di una donna che ha lavorato per le donne in nome della non discriminazione di genere: Ester Scardaccione. L’attività specialistica di avvocata e di prima presidente della Commissione Pari Opportunità del Consiglio regionale di Basilicata hanno lasciato grandi attestazioni di operosità e di legame ad un autentico spirito sociale e culturale che oggi, attraverso la consegna del premio a Lei dedicato, sono la dimostrazione che altrettanti profili femminili con le proprie storie di vita ed impegno professionale hanno seguito quanto tracciato da Ester. Un momento solenne, quello di questa giornata, che intende alzare il volume al silenzio più rumoroso, un silenzio che spesso accompagna il frastornante stato d’animo delle donne che subiscono violenza, fisica e verbale, donne che spesso vivono all’ombra o nella penombra di una vita a toni in bianco e nero mentre l’arcobaleno splende lontano. Mi piace ricordare Ester Scardaccione attraverso un articolo scritto dall’avvocato Aldo Morlino, Consigliere nazionale forense e pubblicato da Basilicata Regione Notizie, rivista edita dal Consiglio regionale, nel 1996. L’articolo è la fotografia di un incontro casuale tra una giovane Ester Scardaccione in procinto di laurearsi e Aldo Morlino jr, giovane praticante che si scambiano poche battute in attesa di risalire la pista da sci della Sellata. E’ lui stesso a scrivere che da quel momento il loro rapporto di amicizia sarebbe divenuto granitico. Dopo la laurea di Ester e l’avvio dell’attività professionale di ambedue, tante furono le volte che si sono ritrovati a parlare e discutere non solo di problemi giuridici. Ester Scardaccione – continua Morlino – ‘sosteneva che il fine della Giustizia non era quello di avere ragione sull’avversario ma ricostruire l’equilibrio sociale. Gli strumenti tecnici messi a disposizione dalla legislatura dovevano servire ad individuare la verità dei comportamenti. E’ la forza del ragionamento che deve essere utilizzata, non per prevalere, ma per convincere della giustezza delle argomentazioni, usando come arma solo le tesi e le idee che naturalmente si devono ‘fabbricare’. Nell’usare quest’arma era diventata particolarmente abile come se da sempre fosse stata la sua unica arma’. E tutto questo, lo dico qui a sostegno dell’azione della Commissione Pari opportunità e del ruolo che svolge nel contesto degli organismi di partecipazione del Consiglio Regionale, proprio a prescindere dallo status e dalle condizioni socio-economiche-culturali che, come sosteneva Ester Scardaccione, va individuato nella prospettiva di un superamento delle disuguaglianze che caratterizzavano e caratterizzano la nostra società in uno con l’interpretazione del ruolo della donna come istanza individual-garantista; tutto questo, non poteva non portarla ad essere promotrice e attiva partecipante del movimento per le pari opportunità sostenendo come la lotta per l’eguaglianza non può prescindere dal riconoscimento della parità dei diritti e delle libertà. E per la politica che decide di tornare a far la politica, questo rappresenta un monito, una speranza, una certezza su cui puntare e da cui ripartire per ridisegnare uno Stato moderno e civile, garante dei diritti ma che ci richiami ai doveri e per i quali esiste una stagione per godere dei frutti se si è ben seminato ed una stagione per lavorare e lasciare ai giovani il buon viatico per il futuro. Le nostre idee non possono non combaciare con questa prospettiva in uno con le premiate e le diversità, chi di donna affermatasi con il suo bagaglio di cultura all’estero, chi di donna impegnata nel sociale ed in politica, chi di testimone delle proprie origini in ogni latitudine, chi di mamma che soffre e ha voluto sempre farlo sapere a tutti più che rinchiudersi nel silenzio, proprio perché forse quello dei genitori è l’unico vero affetto disinteressato che ci portiamo dietro e che Voi, componenti la Commissione, avete voluto esaltare in questa occasione, proprio nel segno di un Paese che mette alle spalle i conflitti e torna ad operare con serenità. Congratulazioni”.