Per il presidente dell’organismo consiliare “la questione della stabilizzazione dei precari ‘storici’ in Regione resta tuttora aperta. Siamo contrari a ‘scorciatoie’ o canali privilegiati per alimentare nuovo precariato”
“Gli ultimi avvenimenti relativi al ricorso a contratti interinali al dipartimento Formazione Professionale rischiano di vanificare tutto il lavoro che abbiamo fatto, negli ultimi mesi, in Quarta Commissione sul precariato ‘storico’, per evitare nuove forme di precariato e per introdurre la massima trasparenza”. E’ il commento di Rocco Vita (Psi), presidente della Quarta Commissione consiliare, ricordando che a fine maggio in Commissione si è svolta l’audizione del Presidente De Filippo sulle problematiche relative ai precari della Regione Basilicata (co.co.co. e co.co.pro.). “Audizione che – sottolinea Vita – ha consentito di avere un quadro della situazione e delle iniziative che la Giunta intenderebbe mettere in campo. E’ il caso di ricordare che il Presidente informò la Commissione sulla consistenza di collaboratori esterni e che, alla richiesta di chiarimenti da parte di alcuni commissari su eventuali programmi per l’attivazione di nuovi contratti interinali o comunque a tempo determinato, precisò che in mancanza di una definizione della questione precari la Giunta, nel breve-medio periodo non avrebbe fatto ricorso a nuovi contratti”. “Apprendere invece che – prosegue ancora il presidente della IV Commissione consiliare – al dipartimento Formazione Professionale ciò sarebbe avvenuto, a quanto pare, in data successiva all’audizione del Presidente in Commissione, non può che provocare una ferma reazione di profonda insoddisfazione ed amarezza in quanto ancora una volta si disattende il lavoro svolto in sede istituzionale. Per noi la questione della stabilizzazione dei precari ‘storici’ in Regione come in enti ed aziende sub regionali resta tuttora aperta e richiede un impegno costante della Commissione e dell’intero Consiglio regionale ma pensare a ‘scorciatoie’ o canali privilegiati per alimentare nuovo precariato ci vede nettamente contrari”.
Secondo Vita “le misure contenute nel Patto di Sistema firmato nei giorni scorsi tra Giunta, sindacati e Confindustria, per il contrasto al lavoro irregolare e la riemersione, affermando innanzitutto i principi di trasparenza e meritocrazia, con compiti specifici affidati al dipartimento Formazione-Lavoro, aprono nuove aspettative tra le migliaia di precari lucani che non vanno deluse e presuppongono che ad applicarle per primo sia lo stesso dipartimento Formazione-Lavoro”.