“Le ore corrono veloci e il timido dibattito lucano sull'accoglienza da destinare ai rifugiati del mediterraneo assume ben altri contorni”. Lo sostengono in un comunicato Italo Di Sabato segretario regionale e Angela Lombardi – Cnp, di Rifondazione Comunista.
“Le forze politiche del centrodestra e non solo la Lega – prosegueno – non hanno alcuna capacità di affrontare con gli strumenti dell'inclusione le situazioni sociali difficili, vale per i migranti e vale per l'incremento delle povertà che hanno di fronte a sé fantomatiche “social card”, che secondo il mille proroghe sarà affidata agli enti caritatevoli. Forse è giusto che la carità la facciano loro, i governi dovrebbero fare politica. Invece il governo Berlusconi bombarda e respinge. Di fronte alla disponibilità espressa dalla nostra regione, dalla Regione Puglia e dai municipi della Locride, si può dire un pezzo consistente di mezzogiorno che chiede di svolgere la sua funzione politica e sociale di ponte tra mediterraneo ed Europa, Maroni e Larussa non sanno far altro che trasformare una richiesta politica in respingimento: in questi territori, infatti, spianano e montano tendopoli assurde destinate non ai rifugiati da accogliere, ma a donne e uomini da recludere prima, da respingere poi perchè “invisibili”.
Leggere sui giornali di questa mattina che a Palazzo San Gervasio, in contrada Piani, già tristemente famosa per essere un luogo dove per anni si sono ammassati braccianti, si sta attrezzando una tendopoli che dovrà contenere 400 migranti, che impropriamente vengono definiti dalla stessa stampa profughi, è una pessima notizia. Bisogna lavorare e impedire che uomini e donne siano trasferiti nei nostri territori per essere nei fatti imprigionati, “colpevoli” di affrontare un viaggio verso il mondo senza avere chiesto il permesso. Bisogna impedirlo non per respingere a nostra volta ma perchè vogliamo accogliere.
Noi non siamo tra quelli che hanno paura, consideriamo un atto contro l'umanità in cammino leggi come la Bossi-Fini e non tremiamo di fronte ai cosi detti clandestini. Noi non vogliamo Centri di Detenzione, quindi non vogliamo CIE né in Basilicata né altrove. Non crediamo di dovere scomodare Foucault o Basaglia per sostenere che sono questi luoghi dove l'umanità muore. Adesso gli enti locali possono contribuire a costruire politiche di inclusione sociale accogliendo i rifugiati e misurandosi con un percorso che deve fare della nostra terra un luogo meticcio. Il lavoro svolto dall'Assessore Martorano per questo ci è sembrato un buon lavoro. Non si può trasformare questo desiderio che è sicuramente una occasione per tutti, migranti e nativi, in una scena da film in cui si militarizza il territorio di Palazzo San Gervasio, come è accaduto a Manduria.
Siamo tanto certi di questa affermazione che annunciamo la nostra disobbedienza sociale. La nostra personale e quella del nostro partito che chiederà a tutte le associazioni di mobilitarsi per recidere qualunque filo spinato e per favorire la fuga di donne e uomini che chiedono all'Europa soggiorno e diritti.
E' davvero assurdo – concludono Di Sabato e Lombardi – come il governo che ha gli strumenti politici e la disponibilità delle regioni meridionali per affrontare positivamente la questione dei rifugiati si accanisca contro presunti clandestini. Anche in questo caso se avesse la cultura dell'accoglienza invece di costruire tendopoli penserebbe, data la situazione eccezionale, ad una sanatoria per costruire una vera politica”.
BAS 05