Potere al popolo su morte Jimmy Kumar sul lavoro

“Potere al Popolo! Basilicata esprime vicinanza e solidarietà ai compagni di Jimmy Kumar, giovane operaio di 24 anni, ennesima morte sul lavoro.
Per esperienza diretta noi di Potere al Popolo! Basilicata (precari, disoccupati, pensionati e studenti) sappiamo bene come il continuo ricatto della precarietà ci costringa a lavorare in silenzio, ad accettare la crescente pericolosità delle condizioni lavorative per la nostra salute, per la nostra stessa vita; e conosciamo fin troppo bene cosa possa significare vivere con la paura della ribellione cucita addosso, con la speranza sempre più evanescente del rinnovo contrattuale a fine mese, ma sappiamo altrettanto bene che in Italia le morti sul lavoro non sono incidenti, non sono casualità!”. È quanto si legge in una nota di Potere al Popolo Basilicata.
“Sono 260 i morti sul lavoro da gennaio a maggio, e di questi almeno 6 sono lucani. È una vera e propria strage, silenziosa, pianificata, voluta da politiche che negli anni hanno smantellato lo Statuto dei Lavoratori, disinvestito negli organismi di controllo e tutela, innalzato oltre ogni limite concepibile l’età pensionabile e precarizzato i contratti, il tutto con l’effimera protesta dei sindacati corporativi, fino a giungere allo stato attuale: un mondo del lavoro nel quale i grandi e piccoli padroni hanno sempre più possibilità di sfuggire ai controlli, e quando pure vengono sorpresi nell’illegalità, il calcolo costi-benefici li porta a preferire il pagamento della multa alla regolarizzazione dei contratti e delle condizioni di sicurezza sul posto di lavoro.
In caso di morte di un lavoratore, poi, essi possono fare affidamento su un sistema legale e giudiziario che sovente non applica pene severe, come ci si aspetterebbe nel caso di un omicidio. Perché di omicidio si tratta, e non di casualità o incidente, perché non ci si ammala e non si muore sul lavoro per fatalità, ma perché così è orchestrato l’intero sistema.
A questo sistema, noi di Potere al Popolo! Basilicata diciamo basta e contro questo sistema continueremo a lottare per maggiori controlli e tutele, per l’abolizione del Jobs Act e la riduzione dell’età pensionabile!”.

 

    Condividi l'articolo su: