Si è svolta la Marcia per il lavoro promossa da Cgil Cisl Uil che ha visto la presenza – secondo gli organizzatori – di circa 10 mila partecipanti; arrivati da tutti i comuni lucani grazie a circa 75 autobus; si è avuta anche l’adesione i di numerosi associazioni e movimenti della società civile tra cui le associazioni del raggruppamento Pensiamo Basilicata (Alleanza delle Cooperative Italiane, Confartigianato, Confapi, Confcommercio, Cofimi Industria, Cia, Confesercenti, Confagricoltura, Casartigiani, Copagri e Cna), il comitato degli studenti dei licei musicali e coreutici, il comitato degli espulsi dai cicli produttivi ed anche i sindaci di diversi Comuni della regione.
La Marcia per il lavoro che si è svolta a Potenza ha visto una numerosa partecipazione con corteo che è partito da piazza Bologna seguendo il percorso di Viale Firenze, Via Anzio e Via Verrastro per concludersi nel piazzale antistante la sede della Regione Basilicata dove si è svolto il comizio finale con gli interventi del il segretario generale della Cgil lucana, Angelo Summa, il segretario nazionale della Cisl, Luigi Sbarra, e il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo.
Secondo Angelo Summa (Cgil) “la criticità che vive la Basilicata è abbastanza preoccupante da troppo. Serve un cambiamento radicale di politiche programmatiche, occorrono scelte chiare. Occorre responsabilità, – ha sottolineato il segretario regionale della Cgil – serve una nuova visione ma soprattutto occorre una nuova gestione, ed investire le risorse in scelte ed assi ben precisi per uscire da questa situazione”.
Per Nino Falotico, segretario regionale della Cisl Basilicata “l’importanza di oggi è che abbiamo dimostrato che è possibile determinare il cambiamento assieme ai cittadini perché i lucani vogliono partecipare. La marcia di oggi ha due aspetti: prima devono partire subito provvedimenti come il reddito minimo di inserimento che è fermo da troppo tempo e poi attuando politiche per le attività produttive, pur sapendo che i miracoli non si possono fare ma bisogna agire su settori importanti come il turismo, il patrimonio artistico culturale, l’agroalimentare, l’ambiente, Matera capitale, il socio assistenziale”.
“La Basilicata è una delle regioni più colpite dalla crisi, dove la disoccupazione è elevatissima soprattutto quella giovanile, in alcune zone supera il 67%, circa 30 mila giovani sono dovuti emigrare ultimamente, ma gli stessi anziani scappano da qui – ha dichiarato il segretario nazionale della Uil, Carmelo Barbagallo. “Se non si cambia la politica economica, se non si interviene sulle politiche attive per il lavoro – ha specificato – non si supera questa situazione. Si deve intervenire sui dati strutturali, sulle politiche industriali e si deve investire sulle infrastrutture in una prospettiva che deve coinvolgere l’intero Mezzogiorno italiano evitando l’isolamento. Dobbiamo salvare la Lucania dal dilemma morire di fame o morire di tumori. Per evitare questo bisogna affermare la dignità del lavoro e anche lavorare per la sicurezza dell’’ambiente lucano ”.
BAS 05