Poste, Vita: rilanciare iniziativa contro chiusura uffici

Per il capogruppo del Psi “la sentenza del Tar che accoglie il ricorso del Comune di Castelmezzano contro Poste Italiane segna un primo punto a favore della battaglia che da mesi conduciamo, unitariamente, in Consiglio regionale”

&ldquo;La sentenza del Tar che accoglie il ricorso del Comune di Castelmezzano contro Poste Italiane per la chiusura dell&rsquo;ufficio postale nel centro delle Dolomiti Lucane segna un primo punto a favore della battaglia che da mesi conduciamo, unitariamente, in Consiglio regionale a sostegno dei sindaci, dell&rsquo;Anci e delle comunit&agrave; interessate, dei sindacati di categoria dei lavoratori postelegrafonici contro lo sciagurato piano di chiusura e cosiddetta razionalizzazione, complessivamente, di una trentina di uffici postali in Basilicata&rdquo;.<br /><br />E&rsquo; il commento del capogruppo del Psi Rocco Vita che aggiunge: &ldquo;le motivazioni della sentenza del Tar confermano la nostra unanime valutazione che le decisioni assunte da Poste Italiane sono arbitrarie e non tengono in alcun modo conto dei servizi pubblici da erogare ai cittadini. Dunque, deve rimettersi in moto l&rsquo;iniziativa politica ed istituzionale per superare la grave disaffezione verso la politica che si &egrave; manifestata in occasione delle elezioni del 24 e 25 febbraio con intere comunit&agrave; locali, tra le quali gli abitanti di Sant&rsquo;Antonio Casalini di Bella, che non hanno partecipato al voto. La fiducia &ndash; continua Vita &ndash; si pu&ograve; recuperare con il lavoro quotidiano per dare soluzioni ai problemi della gente e in questo caso specifico facendo prevalere interessi collettivi a quelli di una societ&agrave; per azioni&rdquo;.<br /><br />Il capogruppo socialista ricorda che secondo il piano originario di Poste Italiane sono 17 gli uffici postali da chiudere nei piccoli centri della Basilicata ed altri 21 da &laquo;razionalizzare&raquo; (con orari di apertura ridotti) e sottolinea che &ldquo;oltre alle grandi difficolt&agrave; specie per l&#39;utenza rurale, le persone anziane, ci sono preoccupanti riflessi occupazionali che riguardano la soppressione di un centinaio di posti di lavoro e la cancellazione di 50 zone recapito su 326 complessive. Il fatto nuovo &ndash; aggiunge – &egrave; rappresentato dalle valutazioni compiute dai giudici amministrativi su elementi quali la distanza da altri uffici postali, la difficolt&agrave; di collegamenti viari e di servizi di trasporto pubblico, l&rsquo;assenza di banche, la caratteristica di comune montano, che abbiamo sempre indicato come motivazioni per contrastare il piano di Poste Italiane. C&rsquo;&egrave; di pi&ugrave;: non va sottovalutato che Poste italiane spa ha incassato circa 3 milioni di euro per la gestione dell&rsquo;operazione della card carburante, in attuazione di uno specifico provvedimento del Ministero dello Sviluppo Economico, ed altre risorse incasser&agrave; nel corso di quest&rsquo;anno con la cosiddetta operazione di ricarica della card. Pertanto deve assumere un comportamento di maggiore responsabilit&agrave; nei confronti della nostra Regione e dell&rsquo;utenza che da troppo tempo &egrave; costretta a subire gravi disservizi e disagi&rdquo;.<br /><br />Nel ricordare che nella seduta del Consiglio Regionale del 15 gennaio scorso sono state ricostruite tutte le fasi di confronto-scontro con i vertici di Poste Italiane, Vita sollecita un aggiornamento della strategia regionale coinvolgendo anche l&rsquo;ufficio legale della Regione.<br />&nbsp;&nbsp;

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