“Restiamo stupiti per l’ennesima incongruenza di Poste Italiane nella gestione delle relazioni sindacali e nei rapporti in generale con la comunità lucana”.
Lo affermano in una nota Anna Russelli e Antonio Giuzio, rispettivamente segretari di Slc Cgil e Slp Cisl. “Soltanto la scorsa settimana – ricordano – si svolgeva l’incontro a Roma tra le istituzioni lucane e l’AD di Poste Italiane, Massimo Sarmi, nel corso del quale sindaci e amministratori lucani hanno chiesto con forza a Poste di tornare indietro sui tagli annunciati o già attuati sui servizi di recapito e sugli uffici postali in Basilicata. Al termine dell’incontro, sembrerebbe in base a quanto annunciato dai comunicati stampa, Sarmi avrebbe rassicurato i sindaci sul fatto che Poste “rifletterà” rispetto ai tagli in Basilicata, dichiarando anche disponibilità alla convocazione di un apposito tavolo istituzionale, come richiesto da tempo ormai da sindacati e istituzioni.
Appare perciò quantomeno strano che, mentre per un verso l’Amministratore Delegato rassicura il Presidente Anci, Vito Santarsiero, e l’Assessore Viti, convochi invece nella giornata di ieri le organizzazioni sindacali di categoria per annunciare la chiusura del Centro Contabile di Potenza, con ulteriore soppressione di 7 posti di lavoro che vanno ad aggiungersi agli oltre 100 tagli già annunciati. Si consideri, inoltre, che i 7 posti soppressi in Basilicata verranno aggiunti invece all’organico della Puglia. Quindi, da un lato si “spoglia” ulteriormente una regione già sofferente per aumentare invece l’organico altrove. Insomma, si chiedono Russelli e Giozio: a che gioco giochiamo? Che credibilità ha un’azienda che tiene due posizioni decisamente non congrue su due diversi tavoli? A questo punto, non resta da chiedersi se, appunto la dirigenza di Poste intenda cominciare a dare realmente conto dei suoi quantomeno strani comportamenti. Le organizzazioni sindacali di categoria ritengono sia importante non abbassare la guardia. Se Sarmi e i suoi collaboratori credono di poter giocare ambiguamente, dovranno trovare il no compatto del fronte degli amministratori, dei cittadini, dei lavoratori della Basilicata per cui – conclude la nota – in questa partita, è in gioco il futuro dei servizi postali in regione e di tutto quanto connesso in termini di civiltà e democrazia”.
bas 07