Poste, Castelluccio: serve iniziativa Consiglio

Per il consigliere regionale di Forza Italia : “Le reti postali rurali svolgono un ruolo importante al fine di integrare gli operatori economici nell'economia nazionale/globale e al fine di mantenere la coesione sociale, salvaguardando l'occupazione”

&ldquo;La ripresa della mobilitazione dei sindacati dei lavoratori lucani delle Poste per evitare che il Piano strategico di Poste Italiane produca il taglio lineare in tutto il Paese di pi&ugrave; di 400 uffici postali a cui aggiungere circa 600 uffici, ritenuti &lsquo;improduttivi&rsquo; o &lsquo;diseconomici&rsquo;, determinando una brusca riduzione dell&rsquo;offerta del servizio a discapito dei cittadini, soprattutto degli anziani e di coloro che vivono in territori disagiati, deve sollecitare una forte iniziativa del Consiglio regionale&rdquo;. E&rsquo; quanto sostiene in una nota il vice presidente del Consiglio regionale e consigliere di Forza Italia,&nbsp;Paolo Castelluccio.<br /><br />&ldquo;E&rsquo; da anni che anche in Basilicata &ndash; continua Castelluccio &ndash; assistiamo a chiusure di uffici postali di contrade rurali e ad aperture a giorni alterni come del resto dovrebbe accadere in quasi tutti i Comuni lucani per il recapito della corrispondenza. Le reti postali rurali, invece, svolgono un ruolo importante al fine di integrare gli operatori economici nell&#39;economia nazionale/globale, e al fine di mantenere la coesione sociale e salvaguardare l&#39;occupazione. Ci sono piccoli Comuni &ndash; prosegue Castelluccio &ndash; collocati specialmente in aree montane ed interne, nei quali il taglio degli uffici postali o il loro eventuale accorpamento comporterebbe il venir meno di un servizio essenziale, determinando gravi disagi negli spostamenti difficilmente sostenibili. Il Governo si impegni a valutare attentamente la portata di questo piano, adottando le iniziative necessarie quanto meno a differire la sua entrata in vigore&rdquo;.<br /><br />Secondo il Vice presidente del Consiglio regionale &ldquo;dal piano presentato emerge che Poste italiane intende puntare su assicurazioni, e-commerce, carte di credito, telefonia mobile e servizi finanziari in genere, anzich&eacute; garantire il servizio universale, a scapito delle esigenze della collettivit&agrave;, chiudendo uffici che ritiene &lsquo;improduttivi&rsquo; o &lsquo;diseconomici&rsquo;, senza considerare che i servizi postali rappresentano un servizio fondamentale per lo svolgimento delle attivit&agrave; quotidiane di numerosissime imprese, cittadini ed in particolare delle famiglie. Il nuovo piano industriale pu&ograve; essere letto alla luce di tre profili rilevanti: quello relativo agli effetti sociali, quello inerente alla tipologia di servizio universale offerto ed un terzo profilo relativo agli aspetti finanziari; sotto il profilo degli aspetti sociali, occorre ricordare che il criterio guida per la distribuzione degli uffici postali &egrave; costituito, in base alla normativa vigente, dalla distanza massima di accessibilit&agrave; al servizio espressa in chilometri percorsi dall&#39;utente per recarsi al presidio pi&ugrave; vicino e sono fissate diverse soglie di copertura tutte riferite alla popolazione residente sull&#39;intero territorio nazionale. Si prescrive, inoltre, l&#39;operativit&agrave; di almeno un ufficio postale nel 96 per cento dei comuni italiani. Da un&#39;elaborazione dell&#39;Agcom sui dati di Poste italiane &ndash; afferma Castelluccio – si evince che il 60 per cento dei 288 Comuni privi di un ufficio postale appartiene alla categoria dei Comuni rurali e totalmente montani;&nbsp; le zone maggiormente colpite risultano essere quelle aree nelle quali insistono numerosi Comuni e frazioni interessati dal ridimensionamento messo in atto da Poste italiane. In tali zone attualmente vengono offerti servizi destinati a frazioni contigue gi&agrave; prive di uffici postali. Appare, quindi, ulteriormente inopportuna l&#39;attuazione del piano, soprattutto nelle regioni come la nostra nei cui territori insistono uffici che sono stati gi&agrave; oggetto di altri piani di razionalizzazione locale&rdquo;.<br /><br />&ldquo;E&rsquo; necessario, pertanto, adottare ogni opportuna iniziativa &ndash; rileva Castelluccio – volta a garantire la piena operativit&agrave; del servizio universale; intervenire presso Poste italiane affinch&eacute; nel processo di riorganizzazione degli uffici postali si continui a garantire l&#39;accessibilit&agrave; ai servizi postali nelle regioni rurali e remote, anche attraverso la previsione di criteri ulteriori a quelli gi&agrave; previsti nella normativa vigente, quali i tempi di percorrenza per il raggiungimento dell&#39;ufficio pi&ugrave; vicino, l&#39;et&agrave; anagrafica media degli abitanti, l&#39;offerta di trasporto di cui i cittadini possono avvalersi per raggiungere i medesimi uffici; intraprendere, nell&#39;eventualit&agrave; in cui si attui il ridimensionamento previsto dal piano di Poste, iniziative volte a sostenere la fascia di popolazione pi&ugrave; debole, quali disabili e anziani, anche prevedendo l&#39;emanazione di linee guida per la gestione delle attivit&agrave; di sportello&rdquo;.<br />

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