L’esponente del Pdl ha rivolto un’interrogazione all’assessore Mancusi chiedendo “le iniziative che si intendono promuovere a sostegno di un progetto di adeguamento dell’attuale sentiero che da Terranova raggiunge l’area dei Piani del Pollino”
Con un’interrogazione (a risposta scritta) rivolta all’assessore all’Ambiente Mancusi, il consigliere regionale del Pdl Franco Mattia ha chiesto di sapere “quali iniziative ed azioni intende promuovere, di intesa con l’Ente Parco e il Comune di Terranova del Pollino, a sostegno di un progetto di adeguamento dell’attuale sentiero che da Terranova, percorrendo la strada per San Severino, raggiunge l’area più suggestiva dei Piani del Pollino, realizzando una piccola strada, con tutte le caratteristiche di salvaguardia dell’impatto ambientale, che favorisca la percorribilità con piccoli automezzi in grado di collegare dal versante di Terranova la zona del Parco, che, allo stato attuale, rimane tagliata fuori dalle escursioni turistiche per famiglie, giovani ed anziani”.
Mattia sottolinea che “anche questa stagione turistica nell’area del Parco Nazionale del Pollino ha registrato le solite carenze infrastrutturali ed in particolare di adeguati collegamenti viari per facilitare l’accesso dei turisti ed appassionati dell’ambiente nelle zone più suggestive del Parco. La limitata rete infrastrutturale viaria – scrive nell’interrogazione – consente di raggiungere le vette e l’habitat naturalistico con la presenza di Pini Loricati, considerati i più interessanti per promuovere il turismo ambientale, solo dal versante del territorio del comune di Rotonda, riducendo fortemente la possibilità di visitare il Parco dagli altri versanti”.
“Da Terranova del Pollino per raggiungere il comprensorio Piani del Pollino costituito dalla corona montuosa Monte Pollino-Serra del Prete-Dolcedorme-Serra delle Ciavole-Serra Crispo – evidenzia ancora Mattia – esiste un unico sentiero-tratturo, lungo circa 6,5 chilometri, che è percorribile esclusivamente da escursionisti decisamente esperti, considerata la pericolosità e la condizione impervia della zona. Oltre ai problemi di sviluppo turistico e di maggiore fruizione del cosiddetto ‘cuore’ del Parco – conclude – si evidenziano problemi per lo spegnimento di incendi che, come purtroppo è avvenuto in anni passati, hanno prodotto la gravissima distruzione di esemplari di Pino Loricato, oltre alle difficoltà per interventi di assistenza e soccorso a turisti”.