Il consigliere precisa i punti centrali della politica messa in campo dal proprio gruppo: “siamo e saremo come Popolari Uniti nel Centro-sinistra elemento riformista e di difesa dei ceti sociali più deboli”
“Leggo dalle cronache, alquanto puntuali, del nostro incontro di ieri, che abbiamo dato un giudizio abbastanza netto sul futuro politico di questa Regione, ma se ne colgono solo in parte i segni”. E' il commento del capogruppo dei Popolari Uniti, Luigi Scaglione.<br /><br />“Intanto – aggiunge il consigliere – la linea viene riconfermata al netto delle considerazioni sulla campagna elettorale. Oggi è un altro giorno e la crisi istituzionale e sociale conta molto di più delle posizioni personali. Mi pare giusto chiarire alcuni punti: siamo e saremo come Popolari Uniti nel Centro-sinistra elemento riformista e di difesa dei ceti sociali più deboli ma la libertà di parola e di pensiero non ce la toglie nessuno; chiediamo un Governo regionale nel pieno delle sue funzioni espressione del Consiglio regionale e della sua maggioranza (senza trasformisti o acquisiti) pena la non credibilità del progetto; vogliamo quattro punti da cui far ripartire il Governo regionale e non un'agenda dei sogni”. Scaglione, inoltre, aggiunge: “non ci piace la tesi di sindacalisti o funzionari cooptati al governo regionale (perché Uil e Cgil si, e Cisl no?) Mi fa sorridere tale ipotesi. E le associazioni di reduci, combattenti, civici e così via – si domanda – come mai resterebbero fuori?”<br /><br />Il capogruppo dei Pu poi ribadisce “no e poi no a governi balneari che preparino la transizione il prossimo anno e facciano collocare bandierine a questa o a quella presidenza il non eletto di turno. E, nelle amministrazioni che si avviano al rinnovo il prossimo anno (vedi Potenza), avviare già da oggi la transizione lasciando spazio di governo invece che perpetuare il potere personale non più candidabile.<br />Su questa linea lavoreremo come Popolari Uniti nelle prossime settimane”.<br />