“Il PNRR rappresenta ‘un treno’ fondamentale sul quale salire e far salire le legittime aspettative dei lucani e delle realtà imprenditoriali al fine di sprigionare il vero potenziale della nostra regione, non ancora e non del tutto espresso”
“Rafforzare ed estendere l’alta velocità ferroviaria nazionale e potenziare la rete ferroviaria regionale, con una particolare attenzione al Mezzogiorno. Potenziare i servizi di trasporto merci secondo una logica intermodale in relazione al sistema degli aeroporti. Promuovere l’ottimizzazione e la digitalizzazione del traffico aereo. Puntare a garantire l’interoperabilità della piattaforma logistica nazionale (PNL) per la rete dei porti”. Questi, in sintesi, gli obiettivi descritti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per la Missione 3 “Infrastrutture per una mobilità sostenibile”. Ne parliamo con il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale della Basilicata, Tommaso Coviello che nel fare una disamina degli atavici problemi infrastrutturali della Basilicata punta l’attenzione sui cantieri decisivi per il rilancio del Sud e in particolare della Basilicata con il collegamento ferroviario Ferrandina – Matera La Martella e l’ammodernamento e l’elettrificazione della Linea Potenza – Foggia.
Per la Basilicata, Next generation EU (NGEU) è un’occasione straordinaria per recuperare quel divario infrastrutturale che continua a far camminare su diverse velocità il Nord e il Sud del Paese. La sfida è difficile e richiede impegno e assunzione di responsabilità a tutti i livelli istituzionali. Come si sta muovendo la nostra regione in questo ambito così particolarmente incisivo per lo sviluppo del territorio?
“Non siamo assolutamente ambiziosi nel paragonare il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza al Piano Marshall del secondo dopo guerra – afferma il capogruppo consiliare di Fratelli d’Italia, Tommaso Coviello -. La ratio è quella di un grande intervento economico, che abbraccia più settori, a seguito di una grave e prolungata situazione di crisi. Come noto la Missione 3 riguarda le infrastrutture in tutte le sue declinazioni: dal trasporto ferroviario di merci e persone, ovvero l’Alta velocità, alla manutenzione della rete stradale, passando per l’accessibilità terrestre e marittima, alla digitalizzazione dei sistemi logistici. La Basilicata è una terra che storicamente ha sofferto e continua a soffrire una forma di isolamento, unitamente ad una obsolescenza infrastrutturale a partire dai collegamenti delle aree interne, per passare a quelli più immediati con le regioni limitrofe. In questo scenario il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rappresenta nel vero senso della parola ‘un treno’ fondamentale sul quale salire e far salire le legittime aspettative dei lucani e delle realtà imprenditoriali al fine di sprigionare il vero potenziale della nostra regione, non ancora e non del tutto espresso. Con ultima data di aggiornamento al 16 dicembre del 2021 gli interventi ammessi e i relativi finanziamenti destinati alla Basilicata ammontano a 102,9 milioni destinati alla Missione 3, componente 1. Non solo, nel settembre del 2021 l’ex ministro Giovannini ha firmato anche il decreto che prevede a favore delle ferrovie ulteriori 260,8 milioni di euro previsti nel Fondo Mims per il finanziamento degli investimenti per lo sviluppo infrastrutturale del Paese. L’ammontare, di cui l’80 per cento è destinato al Sud, è suddiviso in oltre 205 milioni per interventi di potenziamento e ammodernamento delle ferrovie regionali e per 55,7 milioni per ulteriori interventi di messa in sicurezza. Comprendiamo bene come il Mezzogiorno d’Italia, ‘malato di infrastrutture’ abbia ricevuto grande attenzione e colgo l’occasione per ringraziare l’ex ministro Giovannini per il lavoro profuso. In ambito ferroviario il rafforzamento della linea ferroviaria regionale e nazionale rappresenta, con l’ammodernamento delle stazioni ed il rinnovo del materiale rotabile, una sfida senza ombra di dubbio più raggiungile.
Il progetto della linea Ferrandina – Matera La Martella con i fondi del PNRR e il contratto di programma Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) sembra giunto ad una svolta consentendo, finalmente, alla Capitale europea della cultura 2019 di avere il suo collegamento con la rete ferroviaria nazionale attraverso una linea elettrificata di 20 km a binario unico.
“Il vero fiore all’occhiello della Missione 3 in terra lucana (al netto di numerosi cantieri in materia di infrastrutture che esulano il Pnrr) – afferma Coviello – è rappresentato dal collegamento Ferrandina – Matera La Martella che viene riconosciuto dal Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile come un progetto bandiera. Un’opera sulla quale, nonostante la modesta fascia chilometrica, negli ultimi decenni si è tanto discusso. Una infrastruttura chiesta a più riprese e a gran voce dagli abitanti, dai sindacati, dalle organizzazioni di categoria, dalle amministrazioni locali e da numerose associazioni della provincia di Matera. Questa opera, eterna incompiuta, mai inserita in passato nella programmazione strategica regionale, ha trovato il completamento del suo finanziamento complessivo grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Si tratta di 20 chilometri, a binario unico interamente elettrificati che, però, rappresentano integralmente la complessità orografica del territorio lucano con ben 12 viadotti e una galleria, quella di Miglionico, di circa 6 chilometri e mezzo. Basti pensare che l’appalto è pari ad un valore di 311 milioni – fermo restando l’aumento dei prezzi a causa dell’inflazione e considerato l’adeguamento del prezzario della Regione Basilicata – di cui una cifra vicina ai 5 milioni per la sola progettazione esecutiva comprensiva della redazione del piano della sicurezza (più in dettaglio: lavori e servizi per 287.805.628,07 euro; oneri per l’attuazione dei piani della sicurezza: 18.441.835,58 euro). La stazione vedrà la luce nel 2026, secondo quelle che sono le tempistiche del Piano. Questa infrastruttura darà respiro alla città di Matera e contestualmente a tutta la provincia guardando al Tirreno ma anche all’Adriatico, in particolare la tratta Gioia del Colle – Bari/Taranto. Sarà, per ovvie ragioni, fondamentale il collegamento alla principale dorsale lucana, la Battipaglia – Potenza – Metaponto e all’alta velocità, andando a realizzare quel rapporto complementare e integrato fra trasporto regionale e nazionale di cui sopra, ma sarà anche in grado di mettere in rete le aree produttive, in particolar modo la ZES ionico – lucana con le aree del Mezzogiorno. Un Sud, pertanto, più competitivo e collegato.
Sempre in tema di infrastrutture, spostandoci nell’area nord della Basilicata è previsto l’ammodernamento e l’elettrificazione della Linea Potenza – Foggia, in particolare l’elettrificazione della tratta Foggia – Rocchetta – San Nicola di Melfi. L’opera ha trovato finalmente completamento grazie ad una copertura finanziaria con ulteriori 110 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, per un costo complessivo di circa 335 milioni di euro. Oltre al PNRR, però, è di grande importanza e parimenti complementare il ruolo del Gruppo Ferrovie dello Stato il cui direttore Investimenti dell’Area Sud, Roberto Pagone, ha manifestato grande attenzione allo sviluppo del Mezzogiorno partendo proprio dalla piccola Basilicata, cuore del Sud che si apre al mondo. Il ‘maestoso’ Piano Industriale 2022-2031 prevede (con la società Anas del Gruppo FS) in terra lucana investimenti da 4 miliardi, limitatamente al trasporto su gomma il 6° lotto della SS 95 Tito-Brienza e il completamento e adeguamento del raccordo autostradale Sicignano – Potenza che si innesta sulla SS 407 Basentana. Non solo: importantissime sono le risorse destinate al Polo Logistica e al Polo Urbano, in questo ultimo segmento si stimano circa 100 mila metri quadri di aree da valorizzare, con i principali progetti che riguarderanno la riqualificazione della stazione di Potenza, per un investimento di 9 milioni di euro. Infine mi piace riprendere le parole di Luigi Corradi, Amministratore delegato di Trenitalia: «In meno di tre ore da Roma si può raggiungere con le Frecce, Maratea – la perla del Tirreno – così come da Reggio Calabria». Una Basilicata, dunque, crocevia, che si proietta a Nord così come a Sud. Veloce e connessa grazie ad una rete di trasporti e di collegamenti moderni e rapidi per accrescere turismo e opportunità di insediamenti industriali”.
L’amministrazione regionale di centro-destra, da più parti definita “Governo del cambiamento”, riuscirà a produrre quel cambio di passo che consentirà al nostro territorio di uscire dall’isolamento e connettersi più velocemente con il resto del Paese?
“Posso affermare che questa Amministrazione regionale guidata dal presidente Bardi – dichiara il consigliere regionale Coviello – ha saputo cogliere le opportunità del PNRR ed ha fortemente creduto e lavorato intensamente per contribuire a dare una svolta, attesa e tanto desiderata da parte dei lucani. Le infrastrutture sono asset strategici perché favoriscono la crescita. I cantieri di oggi, che pure generano occupazione su più livelli, saranno strade, viadotti, ponti e chilometri ferroviari di domani. La crescita di un territorio è favorita dai suoi collegamenti interni ed esterni, dalla capacità di farsi attraversare. Il PNRR ha favorito quel cambio di passo e di mentalità e sono certo che potrà in maniera decisiva migliorare il nostro territorio anche in relazione alle altre Missioni, dalla sanità alla transizione ecologica. Il precedente storico di uno straordinario piano di sostegno risale a ben 42 anni fa e non sorride alla Basilicata. A seguito del drammatico sisma del 23 novembre 1980 la nostra terra è stata oggetto di un massiccio intervento economico di natura statale, quella Legge n.219 che in teoria avrebbe dovuto rilanciare la Basilicata e il Mezzogiorno ma in pratica, come ben sappiamo, salvo rari e isolati casi, non ha favorito quella crescita auspicata e non ha mitigato lo spopolamento. Merita un grande riconoscimento, infine, il costante impegno dell’assessore al ramo Donatella Merra che proprio recentemente ha annunciato per il Ponte Morandi lucano (Raccordo Sicignano – Potenza) gli interventi di manutenzione con sostituzione degli appoggi e dei giunti, il ripristino dei cassoni, l'impermeabilizzazione e la pavimentazione, perché quello della sicurezza è un altro aspetto di non secondaria importanza”.