Una piccola e media azienda lucana lavora per 162 giorni l’anno solo per il fisco. Il "Tax Freedom Day" (il giorno della “liberazione” dal fisco) che nel 1990 scattava a maggio, ora è scivolato al 12 giugno. E’ quanto si legge in una nota diffusa da Confesercenti sulla situazione della pressione fiscale nel nostro Paese. Secondo Confesercenti "l'abbassamento della pressione fiscale è più che mai una priorità che non può essere risolta con qualche misura tampone. Le risorse" insiste Confesercenti "vanno trovate tagliando la spesa pubblica. Gli sprechi, le spese inutili, i troppi livelli istituzionali producono uno sperpero enorme di denaro pubblico. Si può cominciare a risparmiare molto con il rigore ed una coraggiosa riforma. E' strumentale ogni tentativo di prendere tempo: bisogna cominciare subito per favorire la ripresa". Sempre secondo Confesercenti l'Italia, poi, si colloca al primo posto in Europa nel "total tax rate" (somma delle imposte sul lavoro, sui redditi d'impresa e sui consumi), con un 68,3% che ci vede quasi doppiare i livelli di Spagna e Regno Unito e ci colloca bel oltre quello della Germania (46,8%). Quella della pressione fiscale messa insieme al calo dei consumi e a tutti gli altri costi aziendali in aumento – dice Prospero Cassino, presidente Confesercenti provinciale di Potenza – è una miscela esplosiva che ha un impatto fortemente penalizzate specie per le nostre micro-imprese, imprese di famiglia o ditte individuali.
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