Il documento a firma del capogruppo in Consiglio regionale, Enrico Mazzeo Cicchetti, e dei consiglieri Antonio Autilio e Nicola Benedetto
“In attesa del Piano sanitario regionale, non si possono avviare interventi che vanno ad alterare scelte ed assetti, la cui titolarità spetta unicamente al Consiglio regionale ed alle sue articolazioni”. E’ quanto sostenuto dai componenti il gruppo consiliare dell’Italia dei valori.
“Bisogna prendere atto che, malgrado ogni regola – continuano Mazzeo, Autilio e Benedetto – si vanno allestendo doppioni di reparti già funzionanti ed affermati, in strutture a pochi chilometri di distanza fra loro. L’ ‘eccellenza’, come tutti sanno, è sostenuta dalle qualità professionali di chi ci lavora, ma anche da casistiche numericamente significative. Gli esperti ci dicono che una riduzione della casistica produce un abbassamento della qualità delle prestazioni che si erogano. Di contro assistiamo al continuo tentativo di un’assurda frammentazione di reparti di ricovero e cura che possono ambire a prestazioni di ‘eccellenza’, solo se concentrate in un’unica struttura; occorre personale medico ed infermieristico formato da una variegata pratica quotidiana, sotto la guida continua del responsabile del gruppo. Allo stesso modo, si duplicano ‘primariati’, anche per quanto riguarda i ‘servizi’ ospedalieri e territoriali che, invece, richiedono gestioni unitarie o il più possibile coordinate”.
“Si parla della istituzione di ‘mega-dipartimenti ospedalieri’ a grande impatto mediatico, ma con un’utilità pratica, forse limitata a qualche amico. Continuando con questo metodo – aggiungono i consiglieri regionali Idv – che ha generato, negli anni, i problemi che oggi ci troviamo davanti, non avremo risorse adeguate per la tanto declamata riconversione degli ospedali territoriali e la creazione delle Strutture distrettuali. Noi riteniamo che la razionalizzazione, l’efficienza e il risparmio in Sanità passano attraverso l’attuazione di alcuni principi fondamentali: a) accentrare i ‘servizi’, per quanto possibile, in un'unica direzione (centro trasfusionale, servizi diagnostici, laboratori di analisi, etc.); b) concentrare in una sola Struttura ospedaliera le patologie con pochi ‘numeri’, per garantire la qualità delle prestazioni; c) non fare duplicazioni, epidemiologicamente non giustificate, perché comportano uno spreco di fondi, sicuramente necessari per dare risposte ad altre patologie causa di emigrazione sanitaria; d) trasferire alla rete ospedaliera territoriale, cui bisogna dare un ruolo, servizi propri del territorio, ancora oggi gestiti dai grandi ospedali. Alla luce dei recenti avvenimenti, l’Assessore alla Sanità ed alcuni Direttori generali, stanno già attuando un ‘loro’ Piano sanitario, smantellando servizi e reparti, senza prospettive alternative, con l’intento di lasciare al Consiglio regionale il compito di discutere, in astratto, solo della ‘filosofia della sanità’ e di confrontarsi su principi generici, mentre le realtà si organizzano su ‘spinte’ proprie”.
“Il gruppo dell’Italia dei Valori – sottolineano Mazzeo, Autilio e Benedetto – vuole ricordare all’Assessore ed a tutto il Consiglio regionale che i disavanzi cronici delle Aziende sanitarie di Potenza e di Matera, per milioni di euro, sono ripianati con i fondi delle royalties, ‘distratti’ da un utilizzo dovuto a vantaggio delle popolazioni della Val D’Agri, per i danni che subiscono, oltre che sottratti ai progetti di investimenti e di sviluppo, per creare nuovi posti di lavoro di cui la Basilicata ha grande bisogno. Un utilizzo improprio di tali fondi non può che comportare una conseguente presa di distanza da parte di coloro che avvertono, in modo pressante, una responsabilità verso quelle popolazioni e verso tutti i lucani che, dai fondi del petrolio, si attendono risposte alle loro tante difficoltà quotidiane ma, soprattutto, verso i cittadini che vivono condizioni di povertà in crescita. Il gruppo dell’Idv ribadisce che esiste una possibilità concreta di realizzare un sistema sanitario più efficiente, a costi più sopportabili, purché si rispettino i princìpi elementari di una corretta programmazione. Questa è una scelta obbligata anche per i tagli ulteriori del Governo nazionale. Le pressanti esigenze della nostra comunità – concludono i consiglieri – impongono ad ognuno l’assunzione di precise responsabilità, nel rispetto del ruolo e dei compiti propri del Consiglio regionale”.