Piano diritto allo studio e scuole paritarie, si da IV Ccp

I provvedimenti illustrati dal dirigente generale Marchese. Audizione anche dei rappresentanti di Sanità futura, Aspat e Cicas sul “Piano regionale di riorganizzazione della rete delle strutture private accreditate di diagnostica di laboratorio”

La quarta commissione presieduta da Luigi Bradascio (Pp), ha espresso parere favorevole a maggioranza (con il voto favorevole di Pd, Psi, Pp, Pdl-Fi e Pace del Gruppo misto e l&rsquo;astensione di Leggieri-M5s) in merito alle delibere della Giunta sugli &ldquo;Interventi di sostegno al funzionamento delle scuole dell&rsquo;infanzia paritarie anno scolastico 2014/2015&rdquo; e sul &ldquo;Piano regionale per il diritto allo studio anno scolastico 2015/2016&rdquo;.<br /><br />In merito &egrave; stato audito il dirigente generale del Dipartimento Politiche di sviluppo, lavoro, formazione e ricerca Giandomenico Marchese che ha spiegato come &ldquo;la legge n.62/2000 definisce scuole paritarie le istituzioni scolastiche non statali, a partire dalla scuola dell&rsquo;infanzia, in possesso di tre requisiti: corrispondenza agli ordinamenti generali dell&rsquo;istruzione, coerenza con la domanda formativa delle famiglie, livelli di qualit&agrave; ed efficacia individuati dalla legge. La Regione individua poi alcune finalit&agrave; prioritarie come il favorire e sostenere l&rsquo;inserimento, anche nelle scuole paritarie, dei bambini diversamente abili, supportare e agevolare le scuole paritarie nell&rsquo;erogazione di ogni tipo di servizio connesso alla gestione, in particolare nei Comuni dove non esista alcuna scuola dell&rsquo;infanzia statale o comunale, favorire l&rsquo;assunzione di personale&rdquo;. Evidenziata inoltre dallo stesso dirigente &ldquo;la necessit&agrave;, sollevata da molte scuole, di prevedere maggiori risorse&rdquo;.<br /><br />Per quanto riguarda il piano per il diritto allo studio Marchese ha detto che &ldquo;la Regione contribuisce al cofinanziamento delle spese sostenute dai Comuni, nell&rsquo;esercizio delle loro funzioni, con l&rsquo;obiettivo di garantire a tutti i destinatari pari opportunit&agrave; nell&rsquo;accesso ai servizi per il diritto allo studio. La Regione intende esprimere la sua capacit&agrave; di intervento sul sistema educativo regionale&nbsp; in coerenza con gli indirizzi comunitari e in armonia con l&rsquo;ordinamento nazionale, tenendo conto del ruolo delle specificit&agrave; del governo locale e delle istanze e bisogni della collettivit&agrave; nelle sue varie espressioni. Come nello scorso anno la presentazione delle richieste di contributi dovr&agrave; essere effettuata esclusivamente in modalit&agrave; telematica secondo una procedura guidata prevista dal Piano&rdquo;.<br /><br />La Commissione ha anche ascoltato i rappresentanti delle associazioni Sanit&agrave; futura, Michele Cataldi, di Aspat Basilicata, Coviello e di Cicas Domenico Pietrapertosa in merito alla delibera della Giunta riguardante l&rsquo;approvazione dello &ldquo;schema di piano regionale di riorganizzazione delle rete delle strutture private accreditate di diagnostica di laboratorio&rdquo;.<br />Critiche alla delibera sono venute dal rappresentante di Sanit&agrave; futura che ha spiegato come &ldquo;una delibera simile, quella del Lazio, sia gi&agrave; stata impugnata dall&rsquo;Anisap davanti al Tar che si &egrave; pronunciato contro il provvedimento regionale&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Nel 2011&nbsp; – ha detto Cataldi &ndash; ci fu un accordo Stato-Regioni che sanciva linee guida cui tutte le Regioni dovevano adempiere e che riguardavano i costi legati alle prestazioni di laboratorio, la qualit&agrave; delle prestazioni e l&rsquo;appropriatezza delle prestazioni. Queste tre indicazioni sono state gi&agrave; risolte a monte grazie anche al tariffario Balduzzi. Nella delibera di Giunta in discussione bisognava inserire anche i criteri sulla soglia minima di prestazioni e la Regione Basilicata non l&rsquo;ha fatto. Vengono inseriti oggi nella materia dei contratti ai quali possono accedere solo le strutture accreditate. Ma oggi i laboratori sono accreditati per strutture singole&rdquo;.<br /><br />Coviello dell&rsquo;Aspat Basilicata ha chiesto una deroga per i laboratori situati nelle zone interne della Regione mentre Domenico Pietrapertosa della Cicas ha lamentato &ldquo;il non coinvolgimento delle associazioni di categoria prima di redigere la delibera. Nessun incontro &egrave; stato fatto e oggi ci viene presentata una delibera gi&agrave; confezionata&rdquo;.<br />I criteri generali o linee generali di indirizzo riguardano la creazione di &ldquo;Reti&rdquo; di laboratorio finalizzate alla concentrazione dell&rsquo;attivit&agrave; analitica in strutture ad alto volume di attivit&agrave; ed allo stesso tempo la presenza diffusa di punti prelievi per assicurare facilit&agrave; di accesso agli utenti ai servizi della medicina di laboratorio nell&rsquo;ambito di un progetto di miglioramento della qualit&agrave; complessiva. Prevista inoltre la definizione di una soglia minima di produzione per le strutture, aggregate in rete o autonome. Il volume annuale di attivit&agrave; richiesto &egrave; uguale o maggiore di 200.000 esami di laboratorio complessivamente effettuati in sede, tenendo conto sia dell&rsquo;attivit&agrave; effettuata per conto del Servizio sanitario nazionale che di quella direttamente a carico dell&rsquo;utente. Tale volume dovr&agrave; essere raggiunto nel triennio 2016/2018 con la seguente modulazione: uguale o maggiore di 50.000 nell&rsquo;anno 2016, di 100.000 nell&rsquo;anno 2017 e di 200.000 nell&rsquo;anno 2018.<br /><br />Prevista la definizione delle modalit&agrave; di trasferimento dei campioni biologici fra strutture e la regolamentazione per l&rsquo;esecuzione di esami di laboratorio presso altre strutture e la previsione di programmi specifici di controllo interno di qualit&agrave;, la partecipazione a programmi accreditati di valutazione esterna della qualit&agrave;, gestiti da soggetti terzi indipendenti dalle aziende di produzione e di servizio del settore della diagnostica di laboratorio.<br /><br />Alla riunione della Commissione, oltre al presidente Bradascio (Pp), hanno partecipato i consiglieri Miranda Castelgrande, Polese e Spada (Pd), Galante (Ri), Pietrantuono (Psi), Benedetto (Cd), Romaniello e Pace (Gm), Perrino e Leggieri (M5s), Rosa (Lb-Fdi) e Napoli (Pdl-Fi).<br /><br />L.C.<br />

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