Per il consigliere di Mpa “la Regione deve però, nonostante questa norma semplificare le procedure amministrative, cimentarsi sempre più sullo snellimento e sulla semplificazione burocratica”
“L’apposizione delle modifiche alle leggi regionali n. 23/99 e n. 25/2009, meglio conosciuta come “Piano Casa”, che pare abbia suscitato delle polemiche, risulterebbe, allo stato attuale, l’unico atto capace di rimettere in moto l’economia dell’edilizia sia pure in un regime in cui sarebbe auspicabile un riordino organico”. Ad affermarlo il consigliere regionale del gruppo Mpa, Francesco Mollica, il quale fa notare che “le norme, una ormai datata (L. R. 23/99) e una inapplicabile (L. R. 25/2009) per la farriginosità e anche per la tempistica della scadenza ristretta della stessa norma, non avevano e non hanno, ancora ad oggi, prodotto grandi risultati nonostante le buone intenzioni che si prefiggevano”.
“I Comuni – sottolinea il consigliere – sono in ritardo nell’approvazione dei Regolamenti urbanistici (L. R. 23/99) di quasi 10 anni e la L. R. 25/2009 non aveva attuato in pieno gli obiettivi per cui era stata emanata. Col senno di poi devo dire che finalmente il Consiglio, dopo 4 anni di continue insistenze nel corso dell’approvazione di tutte le finanziarie, con la presentazione di miei emendamenti, identici alla legge approvata, abbia capito che questo era un atto da dover mettere in campo. La soddisfazione espressa dai sindacati di categoria, siano essi imprenditori o tecnici, è la risposta più eloquente a chi pensava che questa norma non fosse necessaria. Strumento questo per dare slancio a chi oramai era alla canna del gas e che dà anche la possibilità, oltre a procurare economia per il settore, ai cittadini di effettuare piccoli lavori utili alle proprie necessità”.
“La Regione – continua l’esponente di Mpa – deve però, nonostante questa norma semplificare le procedure amministrative, cimentarsi sempre più sullo snellimento e sulla semplificazione burocratica che è un costo non più sopportabile dalle imprese e dai cittadini. Questa piccola rivoluzione portata a compimento dopo 10 mesi di lavoro, mediazione e impegno in Commissione ha ritrovato anche la convergenza del Governo regionale che inizialmente si era avviato su una strada non utile come quella della riduttività dell’atto da varare”.
“Mi fa piacere che l’assessore Mazzocco abbia rivisto le sue posizioni iniziali a favore di questa norma che – conclude Mollica – ripeto era attesa da troppo lungo tempo”.