“Il tentativo di una giunta composta dai consiglieri comunali eletti sembra franata miseramente. L’idea politica è, invero, debole, finanche un tantino presuntuosa, laddove prova a fare un muro contro muro coi partiti, in primis col PD, che, era immaginabile, ha scaricato i nominati lasciandoli liberi di accettare, ma a titolo personale, che tradotto significa liberi di mettervi contro il partito. Presumere una autonomia dei consiglieri, del resto, è progetto tanto ambizioso quanto da illusi, quanto ancora irrazionale. Tre consiglieri pare abbiano già rinunciato, infatti”. Lo dichiara Luciano Petrullo, portavoce segreteria politica FDI AN città di Potenza. “La soluzione può essere soltanto una e Fratelli d’Italia lo ripete ormai da troppe settimane: la giunta dei sindaci che sommerebbe quelle caratteristiche dianzi elencate, impegnando i partiti senza dare l’impressione di voler scannarsi per le poltrone. Finora questa soluzione è passata sotto traccia da parte del PD e da parte dei candidati Sindaci, dai quali, invece, ci aspettiamo un atteggiamento più responsabile e da protagonisti, non solo in campagna, ma sul fronte amministrativo. L’avv. Petrone potrebbe dare un segno in tal senso, uscendo dall’ombra del PD, perché è l’unico che potrebbe dettare condizioni serie al suo partito, l’unico che può dare garanzie di indifferenza a ogni tatticismo e potrebbe fare sintesi delle mille e una corrente del partito di maggioranza. Il segretario regionale del PD è di fatto assente dal palcoscenico cittadino, impegnato, evidentemente in cose più importanti, ovvero ostaggio delle correnti, il segretario cittadino impossibilitato a prendere decisioni, rimane l’avv. Petrone che deve farsi carico delle sorti del PD pilotandolo verso posizioni responsabili e fattive, finalmente, aderendo all'unico progetto che si presenta fattibile, quale quello del governo dei sindaci. Ovvero ci spieghi perché no. Fratelli d’Italia si rivolge a lui, esponente di spicco, relegato però a un ruolo secondario dal suo stesso partito che preferisce risolvere le faide interne a spese della città, macinando anche chi si è speso in campagna elettorale”.
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