Petrone (Sel): sul petrolio ora scenda in campo la politica

"Le posizioni assunte dal Presidente De Filippo e dall’Assessore Mazzocco nella conferenza stampa sui temi del petrolio e delle relazioni tra Governo, Regione e Compagnie petrolifere, portano alla ribalta tutte le preoccupazioni che Sel, associazioni, sindacati e il sentire comune dei cittadini lucani da tempo sollevano. Il petrolio non porta benessere e occupazione e quella che determina, troppo spesso, è di scarsa qualità". Lo afferma, in una nota, il coordinatore della Basilicata di Sinistra ecologia e libertà, Carlo Petrone.
"La Basilicata – continua- non può diventare terra di aggressione petrolifera ed il suo sviluppo non dipende dal petrolio. Sono incompatibili implementazioni di ricerca ed estrazione con tutela ambientale e sviluppo di qualità. Gli interessi dei lucani sono diversi da quelli di Eni e dello stesso nostro Paese che continua a sottovalutare le potenzialità (comprese quelle delle energie rinnovabili) esistenti nel Mezzogiorno; una realtà che continua ad essere penalizzata in termini di risorse ed infrastrutture.
Dopo le decisioni in materia di estrazioni del Consiglio regionale e in presenza di una risposta netta del Presidente De Filippo al Governo ed alle Compagnie in Basilicata è cambiato il quadro delle relazioni istituzionali e politiche".
A parere di Petrone "si può aprire una sintonia vera con la società di Basilicata ed ora è possibile costruire nuove relazioni con i cittadini, i loro amministratori, con Associazioni e Sindacati per adeguare l’analisi sulle condizioni e sulle prospettive della Basilicata e per costruire una nuova, moderna strategia di sviluppo.
Possiamo puntare sul territorio lucano e sulle sue potenzialità guardando al futuro di questa terra? Possiamo costruire una vera e propria riconversione economica, industriale ed imprenditoriale in senso ambientale? Questa è la sfida del nostro futuro".
"E allora – continua il coordinatore regionale di Sel – tutta la vicenda sul petrolio non si può consumare in una scontro istituzionale tra Regione e Governo, ma deve vedere in campo il centrosinistra nella costruzione di una dimensione sociale e politica che coinvolga le forze migliori di questa regione nel confronto con il Governo e le compagnie petrolifere. La linea del Governo Monti su questi temi è ormai chiara e purtroppo è parte di quella sul Mezzogiorno. Una linea che continua a rafforzare grandi interessi che rischiano di saccheggiare ancora una volta il Sud, lasciando le potenzialità meridionali nella impossibilità di diventare fattore di sviluppo e benessere.
Ora ci vuole il sostegno politico all’azione della Regione per cui sarebbe doveroso, a breve, convocare un tavolo del centrosinistra per condividere la strategia, decidere le cose da fare e le azioni politiche da porre in essere per contrastare le iniziative del Governo e delle Compagnie petrolifere.
Questi temi – conclude Petrone – non possono diventare elementi di divisioni interne a partiti o, ancora peggio, nel centrosinistra, per cui una riflessione comune può servire sia a verificare reali convergenze su un tema tanto delicato, che a costruire la necessaria mobilitazione politica e sociale in difesa degli interessi della Basilicata".

bas 07

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