Petrolio, Santarsiero: "Serve una stagione di verità"

Il consigliere regionale del Pd commenta l'intervista a "La Nuova del Sud" di monsignor Orofino: "Ne apprezzo la franchezza ma non ne condivido alcuni punti"

&ldquo;Eccellenza, ho letto la sua odierna intervista rilasciata sul quotidiano &#39;La Nuova del Sud&#39;, come sempre ho apprezzato la franchezza con cui si esprime e la giusta sollecitazione di operare per la tutela dell&rsquo;ambiente e al servizio delle genti lucane. Con uguale franchezza devo per&ograve; dire di non condividerne alcuni punti&rdquo;.<br /><br />Cos&igrave; il consigliere regionale del Pd Vito Santarsiero commenta l&#39;intervista rilasciata al quotidiano &quot;La Nuova del Sud&quot; dal vescovo di Tricarico monsignor Vincenzo Orofino.<br /><br />&quot;Siamo nel pieno di un ciclone, abbiamo da tenere la barra dritta per tutelare salute, ambiente e il futuro della Basilicata – aggiunge Santarsiero -, &egrave; il momento delle responsabilit&agrave;, quelle di chi ha sbagliato e deve pagare, ma anche quelle di chi deve rispettare e tutelare le Istituzioni di una terra che senza esse corre il rischio di sparire come comunit&agrave;. La nostra &egrave; storia complessa, il giudizio su di essa, soprattutto in questo momento, non pu&ograve; essere superficiale e approssimato. Con Emilio Colombo e la Costituzione che lo vide protagonista nacque una generazione che port&ograve; l&rsquo;Italia lontano dal fascismo e verso la modernit&agrave;&rdquo;.<br /><br />&ldquo;In Basilicata con Colombo e Verrastro – continua – quel modello, grazie anche al ruolo della Chiesa, ci ha garantito, pur con limiti ed errori, democrazia, istruzione, sviluppo, equit&agrave;. Antonio Luongo, ugualmente, da posizioni ideologiche ben diverse e in tempi e ruoli anch&rsquo;essi ben differenti, ha lavorato per una stagione di crescita sociale e civile&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Dovremo aprire &ndash; conclude Santarsiero – una stagione di verit&agrave; per tutti. Verit&agrave; innanzitutto su cosa &egrave; oggi la politica, non su questo o quel partito, non su questo o quel nome, ma sulla capacit&agrave; di cambiare, di non essere per noi proprio la politica un limite allo sviluppo, di non essere essa una sovrastruttura o luogo di clientele e assistenza, ma luogo di costruzione del bene comune. Ma verit&agrave; anche sull&rsquo; opinione pubblica della nostra terra, sul suo ruolo e sulla sua capacit&agrave; di essere pienamente libera, disinteressata e costruttiva&rdquo;.<br /><br />

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