"Renzi continua a penalizzare i lucani e a impedire alla Basilicata di sfruttare al massimo la ricchezza prodotta dalle estrazioni petrolifere locali e così facendo penalizza anche la produzione italiana complessiva di idrocarburi”.
È quanto denuncia il capogruppo alla camera dei deputati di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale, Fabio Rampelli, a commento delle disposizioni contenute per la Basilicata sul dl Sblocca Italia, ancora non pubblicato.
“La Lucania – ha precisato Rampelli- produce l’80% del petrolio italiano, realizzando 100mila barili al giorno. Ma i benefici sono solo per pochi noti. A fronte di quasi tre miliardi di fatturato nel 2013, le royalties versate alla Regione Basilicata sono state di 158milioni di euro annui nel 2013, corrispondenti a circa il sette per cento a barile, pur a fronte dei notevoli guadagni realizzati dalle società petrolifere. Una situazione non convincente, soprattutto se si considera che queste scarse risorse non sono state utilizzate per creare sviluppo e lavoro ma marchette e clientele”.
“Con il dl sblocca Italia Renzi si mette al servizio delle compagnie petrolifere visto che intenderebbe aumentare le royalities ma soltanto per le attività petrolifere future. Quelle attuali, da cui sgorgano barili di petrolio ogni giorno, non saranno incredibilmente conteggiate. Sviluppo, infrastrutture e occupazione possono attendere. La priorità è l’aumento delle royalities dal 10 al 25%, il pagamento dei diritti anche da parte degli impianti più piccoli e l’apertura in Basilicata della sede dell’ufficio nazionale minerario per gli idrocarburi e le georisorse. Obbligo e non facoltà di controllo trimestrale da parte dell’Ufficio nazionale minerario per gli idrocarburi e le georisorse. Si tratta di richieste contenute nella proposta di legge presentata dal gruppo regionale di Fdi-An che si sta impegnando anche nella raccolta di firme per una pdl nazionale al quale va tutto il nostro sostegno. Se c'è la sollevazione dei territori dove sono in previsioni indagini ricognitive per le estrazioni è anche per questo atteggiamento miope e arrogante del governo centrale”.
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