Petrolio, Prinzi (Idv): piano Governo minaccia moratoria

“Anche se fonti del Ministero allo Sviluppo Economico si sono affrettate a riferire che le prime indiscrezioni diffuse oggi dalla stampa e dalle agenzie nazionali di stampa sul Piano energetico nazionale sono “ancora una bozza di lavoro” c’è seriamente da preoccuparsi soprattutto se verrà confermata la possibile revisione dell'articolo 117 della Costituzione per riportare al governo centrale la competenza in materia di infrastrutture energetiche strategiche”. E’ il commento del consigliere provinciale di Potenza e dirigente regionale di Idv Vittorio Prinzi per il quale “si rafforza il rischio di vanificare la moratoria sulla ricerca petrolifera decisa dalla Regione e condivisa dalla Provincia di Potenza otre che dalla totalità dei Comuni. Ecco come il Sole presenta questo punto cardine della strategia: ‘Ambiziosi gli obiettivi sulla produzione nazionale di idrocarburi per liberarci da una dipendenza dall'estero intorno al 90%. Si punta a salire dall'8 al 16% del fabbisogno energetico nazionale mobilitando ‘investimenti per 15 miliardi di euro e circa 25mila posti di lavoro, e un risparmio sulla fattura energetica di circa 5 miliardi di euro l'anno per la riduzione di importazioni di combustibili fossili’. Il documento cita in particolare cinque zone ad elevato potenziale: val Padana, Alto Adriatico, Abruzzo, Basilicata e off-shore Ibleo. Il sospetto è che si intende ottenere questi risultati con un'azione assai discutibile che molto assomiglia a quanto fece il precedente governo quando tentò di imporre il ritorno al nucleare, per non parlare – aggiunge Prinzi – della vicenda del sito di scorie nucleari che ci ha riguardato direttamente con la scelta ricaduta su Scanzano Jonico. Il pensiero del Ministro Passera è noto: ‘Si agirà sulla burocrazia, introducendo il titolo abilitativo unico, verranno rimodulati i limiti di tutela offshore e si valuterà l'opportunità di modifica dell'articolo 117 della Costituzione per riportare allo Stato la competenza in materia di energia almeno per quanto riguarda le infrastrutture strategiche’. Del resto – dice ancora il dirigente Idv – non è un mistero l’intenzione più volte espressa dal Ministro allo Sviluppo Economico di fare presto e senza intralci, perché l’Authority del settore dovrà giocare un ruolo fondamentale nell’autorizzazione dei progetti. Allo stato attuale esistono dei coordinamenti centrali, ma non vengono sempre rispettati a causa dell’indipendenza cui godono le Regioni grazie al titolo V della Costituzione proprio in materia energetica. Bisogna escogitare un metodo attraverso il quale l’Autorità possa imporre il controllo e la regolazione dei progetti su tutto lo stivale, evitando dunque scontri svantaggiosi tra la politica e la competenza nel settore. E’ necessario, inoltre, diminuire i passaggi burocratici. Secondo quanto afferma lo stesso Governo : ‘Bisogna adeguare agli standard internazionali la nostra normativa di autorizzazione e concessione che oggi richiede passaggi autorizzativi lunghissimi ed è per molti aspetti molto più restrittiva di quanto previsto dalle normative europee’. Non ci resta – conclude Prinzi – che stare molto attenti alle prossime mosse del Governo e tenere il fronte anti-trivelle ben unito e deciso”.

bas 07

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