Per il capogruppo regionale Mpa “necessitano scelte chiare rispetto a ciò che realmente questa Basilicata deve diventare”
“Quando si parla di petrolio – sostiene Mollica – toccando la sfera delle autorizzazioni dei vari pozzi, diventano prevedibili le difese di ufficio dei singoli territori della Basilicata. Bene ha fatto il consigliere di Idv, Enrico Mazzeo Cicchetti, a prendere posizione per il pozzo 1 di Marsico Nuovo anche se, bisogna tenerlo bene a mente, se non si definisce in modo chiaro la localizzazione dell’attività estrattiva sul nostro territorio si rischia, per assicurare l’estrazione di 125/126000 barili al giorno, di vedere perforare l’intero territorio e di dover ricorrere a difese d’ufficio quotidiane”.
“Necessita, quindi – continua Mollica – una scelta o delle scelte chiare rispetto a ciò che realmente questa Basilicata deve diventare: un deserto o essere ancora una regione ambientalmente vivibile? Del resto, sempre nel partito di Mazzeo non è chiara ed univoca la decisione ‘se petrolio si o petrolio no’, dando luogo ad una dicotomia di posizione a favore o contro in merito a quanto sta facendo il Governo regionale. Non sarebbe la prima volta, anche su altri argomenti si è verificata la stessa cosa. Nel recente dibattito consiliare regionale sul ‘Memorandum’ molte sono state le perplessità espresse sull’argomento, opinioni divergenti che hanno fatto mescolare logiche di appartenenza politica, confondendo ruoli di maggioranza ed opposizione. Per troppi anni – afferma Mollica – ho cercato, invano, di far accentrare l’attenzione sui reali rischi derivanti dal petrolio, invitando il Governo regionale a temporeggiare sul suo utilizzo ed a considerarlo una risorsa da preservare strategicamente. Invece – aggiunge – dal ’98 ad oggi è stata una ‘damnatio memoriae’ per la Basilicata, utilizzata male e senza alcun tipo di ritorno, né in termini di vantaggio economico, né in termini occupazionali e di salute. Un esempio per tutti: il settore dell’agricoltura di qualità su cui abbiamo investito, con riconoscimenti di Dop, Igt, Docg su molti prodotti tipici, creando filiere, per quanto, mi tempo chiedo, manterrà i parametri stabiliti per tali riconoscimenti? Lo stesso dicasi per il settore del turismo”.
“Capisco – sottolinea Mollica – che le condizioni economiche attuali della Basilicata che registra minori trasferimenti con l’esclusione dalla programmazione economica nazionale (Fas , Piano per il Sud) inducono a sfruttare la posizione di interesse e, per rispondere alle priorità, a contrattare con lo Stato, che in questo settore ha bisogno di noi, cercando di cogliere il massimo vantaggio in termini di risultato ma, considerando le condizioni critiche che attanagliano la nostra comunità, scelte errate porterebbero ad una soluzione irreversibile di ‘imago mortis’. Non ci possiamo più concedere il lusso di sbagliare,vigileremo affinchè il fine ultimo sia quello di difendere gli interessi dei lucani , l’interesse della Basilicata tutta e non l’interesse degli affari”.