Petrolio in Basilicata, l’intervento di Dalessandro (Pd)

“La discussione senza dubbio segna il cambio di passo impresso dal Governo regionale, con l'avvio di un dibattito che coinvolge tutte le forze politiche e che inevitabilmente è attenzionato e coinvolge anche l'intera comunità regionale”

“Il dibattito – a giudizio di Dalessandro – è quanto mai propizio perché il Governo nazionale è indotto ad imprimere un'accelerazione sulle politiche energetiche e di approvvigionamento dai fatti sconvolgenti che stanno avvenendo dall'altra parte del Mediterraneo ed il Consiglio regionale è chiamato ad assumere un ruolo centrale nelle dinamiche di sviluppo e di tutela del territorio che segneranno il futuro della regione. Qualunque sia l'intesa che si riterrà di sottoporre al Governo ed alla compagnie petrolifere, non potremo prescindere dal farci carico delle apprensioni delle nostre popolazioni. Lo dobbiamo fare assumendo tutti insieme, Consiglio regionale ma anche cittadini, l'orientamento emerso dalla Conferenza Copam 2011, cioè quello della consapevolezza. La consapevolezza che solo una irrinunciabile precondizione di prevenzione della salute e di tutela dell'ambiente, finalizzata a mantenere immutate le nostre specificità ambientali, potrà ancora una volta trovarci disponibili a servire il Paese che ne ha bisogno. Non bisogna sfruttare le difficoltà che il Governo nazionale ha nel garantire l'autonomia energetica del Paese, ma sono fermamente convinto che le nostre risorse devono poter imprimere una svolta in questa regione, e che il Paese debba finalmente onorare il debito che ha nei nostri confronti, e che ci ha visti finora soccombere sotto l'aspetto infrastrutturale, delle opportunità di crescita e della qualità della vita. La Basilicata merita un premio, un'attenzione in più, ed al presidente De Filippo va consegnato un mandato chiaro, quasi una missione da compiere nell'interesse dei lucani, di tutti quei lucani che amano questa terra, dove vorrebbero continuare a vivere, ma dove spesso diventa impossibile restarci a causa delle inesistenti prospettive”.

”Tutte le forze politiche – ha aggiunto Dalessandro – hanno sempre guardato con apprensione all'esodo quasi inarrestabile delle nostre migliori intelligenze, dei tanti laureati che vivono con sofferenza e frustrazione la carenza di opportunità occupazionali. Deve essere il lavoro il faro che deve illuminare la trattativa con il Governo e con l'Eni; una trattativa che dovrà impegnare il Governo a realizzare da subito e non nel corso dei 15 o 20 anni di durata della concessione, quelle grandi infrastrutture viarie a ci faceva cenno la volta scorsa il presidente De Filippo, e tra queste sicuramente ci metto prioritariamente il raddoppio della Matera-Ferrandina, di cui naturalmente avremo modo di parlare al momento opportuno. Anziché puntare a qualche milione in più di royalties bisognerebbe impegnare le parti a realizzare, in Basilicata, investimenti produttivi che assicurino molti posti di lavoro e che siano soprattutto duraturi nel tempo. Deve essere chiaro che in questa regione dovranno essere indirizzati investimenti in quei settori innovativi, ma eco-compatibili, che potranno accompagnare la crescita e lo sviluppo, e ciò senza perdere mai di vista il binomio imprescindibile di salute ed ambiente. Dico questo anche perché, sostanzialmente, credo che non sia mai venuto meno l'interesse dell'Eni verso la chimica e verso la ricerca, e quindi investimenti in questa direzione vanno pretesi, così come deve essere chiaro che i tre grandi poli che operano oggi in Basilicata, che poi sono l'Agenzia Spaziale, l'Enea ed il Cnr di Tito, dovranno essere al centro delle dinamiche della ricerca, e per questo vanno potenziati e riempiti di maggiori contenuti. Parliamo di tre grandi e qualificate potenzialità presenti in regione su cui dovranno concentrarsi le attenzioni del Governo e delle compagnie petrolifere, così come l'Eni, prima di altri, dovrà essere chiamata ad assumersi responsabilità dirette soprattutto nel campo della ricerca e del costante monitoraggio del territorio e degli effetti conseguenti alle estrazioni, e lo potrebbe fare anche con un impegno diretto nel centro di Agrobios, che, come sapete, vive momenti di difficoltà anche a causa della sua conformazione giudirica, e fa fatica ad esprimere le innumerevoli potenzialità, che poi sono patrimonio di esperienze maturate in lunghi anni di attività di ricerca”.

“Anche la circostanza che in questo momento vede attenzionata soprattutto la Valle del Basento, perché si presta ad accogliere lo stoccaggio del gas riveniente dalla Russia, dovrà rappresentare un ulteriore elemento di forza nel condurre queste trattative. Credo che su questo qualcosa non abbia proprio funzionato bene, intanto perché ci sono altri Comuni ricadenti nell'area interessata che non sono stati coinvolti, e quindi non godranno dei benefici previsti, ad esempio, Pomarico, Miglionico, Grottole, e quindi non solo Pisticci, Ferrandina e Calandra, ma soprattutto perché credo che anche Geogastock potrebbe essere chiamata a fare investimenti finalizzati a produrre posti di lavoro aggiuntivi rispetto a quelli necessari per attivare le operazioni di stoccaggio. Questo dibattito – ha concluso Dalessandro – non potrà esaurirsi quest'oggi. Il Consiglio regionale dovrà continuare nei prossimi mesi e nei prossimi anni ad essere protagonista delle scelte che si andranno a fare. L'informativa ed il coinvolgimento dovranno essere metodici e costanti, così come assiduo dovrà essere il monitoraggio e la verifica puntuale sul mantenimento degli impegni che le parti assumeranno con la sottoscrizione di quel memorandum”.

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