“Se non fosse per l’upgrading tecnologico l’incontro De Filippo e più di mezza giunta con l’a.d. Eni Scaroni si è risolto nell’ennesima proposizione di Patti, questa volta per l’ambiente e per lo sviluppo. La strada della pattizzazione non so dove potrebbe portarci specie dopo l’approvazione dell’articolo 16 del decreto liberalizzazioni che mette l’Eni nelle condizioni di incrementare produzione e ricerca a patto che dia più soldi”. E’ il commento del segretario regionale di Fli sen. Egidio Digilio per il quale la “battuta di Scaroni (sono cose che possono succedere ma non devono succedere) va segnalata a Crozza per la prossima puntata di Ballarò magari ripetuta davanti l’immagine della nave crociera Costa al largo dell’isola del Giglio”.
“Dunque le speranze di una più efficace tutela ambientale e territoriale sono adesso legate all’upgranding tecnologico e al pig, ma – aggiunge – quelle che dovrebbero realizzare lo storico spartiacque rispetto al passato ad una stretta di mano e un ennesimo documento di buone intenzioni come appunto il Patto di Sistema, il Patto con i Giovani, il Patto con le associazioni imprenditoriali e sindacali, il Patto con i cacciatori e forse a breve il Patto con le casalinghe. Continuo a sostenere – dice Digilio – che manca una strategia meno pattista e più concreta. Sono curioso in proposito di leggere il nuovo comunicato del consigliere Robortella a soccorso del Presidente per dimostrare la validità dei Patti che pure gli uomini del cane a sei zampe ne hanno sottoscritto in passato. Come in tema di compensazione ambientale nel 1998 e che si è limitato a qualche contributo per piantare più alberi nei pressi dei pozzi”.
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