Per il capogruppo di Idv occorre “introdurre una linea di demarcazione su quella che è stata sinora la gestione del petrolio, segnata da troppi elementi negativi, e quella che sarà dopo l’attuazione dell’articolo 16”
“Nel mio intervento ieri in Consiglio sull’art.16 ho voluto riprendere una frase del presidente Colombo al convegno a Matera sui 40 anni del Consorzio Asi. Il presidente ha espresso un concetto con un'argomentazione molto simpatica: in ogni situazione bisogna valutare se il gioco vale la candela”. A sostenerlo è il presidente del gruppo Idv Nicola Benedetto, per il quale “la frase consente di introdurre una linea di demarcazione su quella che è stata sinora la gestione del petrolio e delle ingenti royalties, segnata da troppi elementi negativi, e quella che sarà dopo l’attuazione dell’articolo 16, che spero non diventi come l'articolo 18 della Fornero, che dice che risolverà il problema delle aziende, dell'industria in Italia, cosa più falsa, mi si consenta di dirlo da imprenditore, non può esserci”.
“Il presidente – aggiunge Benedetto – ha elencato cosa ha prodotto fino adesso il petrolio: 20-30 milioni alla sanità ogni anno per migliorare il servizio, 20 milioni alla forestazione per dare assistenza ai lavoratori che hanno così un reddito, 10 milioni all'Università – anche se, secondo me, il sistema universitario lucano andrebbe rivisto – e qualche decina di milioni ai comuni, che li hanno utilizzati probabilmente non nel modo giusto, sino al rattoppo dei marciapiedi”.
”Ho apprezzato l'impegno a coinvolgere il Consiglio nel confronto con il Governo e con l'Eni – continua il capogruppo di Idv – e soprattutto a tenerci informati in tutti i passaggi a differenza di quanto è avvenuto nel passato. Ma non nascondo una diversa valutazione degli aspetti dell'articolo 16 riferiti alle infrastrutture; ribadisco che sono più attirato dall'impegno verso le nuove attività, nuova formazione e nuove occasioni di sviluppo. Nello specifico non so a cosa potrà servire la Murgia – Pollino; sarà pronta fra 10-15 anni. Sicuramente per far viaggiare i rifiuti, perché in Basilicata l'unica cosa che viaggia, sulla direttrice Napoli – Metaponto, sono i camion di rifiuti. Tra l'altro si rompono le strade, quindi sicuramente servirà a quello. Quindi da questo punto di vista io starei un po' più attento a quello che sono le vere necessità in Basilicata e dei lucani, in questo momento, quindi sposterei l’impegno verso le attività piuttosto che verso le infrastrutture”.
“Poi – conclude Benedetto – mi ha colpito il ruolo che avrà la Basilicata dal 2014 al 2020. Ho manifestato qualche dubbio, tenuto conto che la Basilicata dal 2014 sarà fuori dall'Obiettivo Convergenza, anche se ha ottenuto quel risultato importante che ha ottenuto lo scorso settennio la Sardegna, però, il primo bando in cui la Basilicata sarà esclusa è il bando di innovazione fatto dal Ministero, emanato il 3 marzo scorso, in cui ha escluso la Basilicata mentre entrato la Sicilia, la Calabria, la Campania e la Puglia. I bandi di innovazione sono i più importanti, sono i più determinanti, quindi cominciamo già a subire gli effetti dell'esclusione dall'Obiettivo 1”.