“Utilizzare le risorse delle royalties per interventi di spesa corrente, far fronte ad esigenze, senz’altro rilevanti, di natura assistenziale, non può mettere in secondo piano quella che è la natura della legge 40/95 e i suoi obiettivi”
“L’incontro dei Sindaci a Spinoso, al quale ho partecipato per ascoltare proposte, idee e valutazioni, può aprire una nuova fase, sicuramente più partecipata e condivisa, nella gestione delle risorse petrolifere della Val d’Agri e del Sauro a condizione che si sgomberi il campo, principalmente, da due equivoci e rischi: allargare indistintamente i benefici dell’estrazione di idrocarburi ad altri Comuni non produrrebbe alcun beneficio ed anzi, favorirebbe la dispersione della risorse finanziarie residue rispetto a quelle ‘incamerate’ dal bilancio della Regione; il maggiore e legittimo protagonismo dei Sindaci dispone già di strumenti ed occasioni da utilizzare a pieno e, magari, da valorizzare ed adeguare”. Sono le argomentazioni del consigliere regionale, Antonio Autilio. <br /><br />“Non ho mai ritenuto che le royalties del petrolio – precisa – debbano essere un esclusivo diritto dei Comuni individuati dalla Lr 40/95, solo che prima di discutere ed individuare modalità di impiego delle stesse per altre esigenze, come del resto è accaduto da anni attraverso il bilancio della Regione, mi sembra opportuno fermarsi un attimo a riflettere su quali sono state sinora le risposte ottenute dalle comunità locali dei comprensori petroliferi rispetto all’impatto dell’attività di estrazione, lavorazione e ricerca di idrocarburi sulla salute, l’ambiente, le attività del territorio. Per sinterizzare, è come se volessimo passare ad una fase due della programmazione delle royalties senza ancora aver definito in forma compiuta la fase uno. Quanto alle condivisibili rivendicazioni dei Sindaci a poter decidere di più, vorrei ricordare – dice Autilio – che esiste un Comitato di Sindaci che ha già poteri e compiti specifici. Semmai è il caso di fare autocritica rispetto alla scarsa funzionalità esercitata dal Comitato stesso e al quasi inesistente rapporto tra Comitato e Cabina di Regia Programma operativo Val d’Agri”.<br /><br />“Voglio dire – aggiunge Autilio – che se la Regione si è appropriata delle royalties per questioni sociali, di emergenza, sicuramente rilevanti, è anche perché i Sindaci non hanno esercitato il proprio potere di concertazione e, pertanto, possono superare questo limite da subito, senza attendere magari l’istituzione di ulteriori strumenti. La mia posizione sostenuta in occasione di ogni manovra finanziaria, sia di bilancio annuale che di assestamento, come più di recente per la proposta di assestamento del bilancio 2013, è chiara e non consente equivoci di interpretazioni: utilizzare le risorse delle royalties per interventi di spesa corrente e, quindi, per far fronte ad esigenze, senz’altro rilevanti, di natura assistenziale, che riguardano molte famiglie della nostra regione, non può mettere in secondo piano quella che è la natura della legge 40/95 e i suoi obiettivi. Anzi, se la Regione lo ha fatto, motivo in più perché anche i Comuni dei comprensori petroliferi possano farlo per superare i ben noti e gravi limiti di finanza locale e di scarsi trasferimenti statali. Su un altro aspetto della questione non intendo indietreggiare di un millimetro: circa un anno e mezzo fa, nell'approvazione del bilancio del 2011, riuscimmo a concordare di creare il cosiddetto ‘tesoretto’, vale a dire a mettere in salvaguardia un fondo di almeno 20-30 milioni che non fossero ‘distratti’, o se si preferisce altro termine, dirottati per altri scopi. Ebbene, risollecito una risposta, chiedendo il sostegno degli amministratori locali, su cosa ne è ancora del tesoretto”.<br /><br />Per Autilio infine “battersi perché non sia il Ministero dello Sviluppo Economico a gestire direttamente e centralisticamente i 2 miliardi di euro (anche se tutti ancora da verificare) derivanti dall’art. 16 del Decreto liberalizzazioni non deve diventare un alibi, dando vita ad un popolare detto napoletano in merito ad impegni presi e poi, puntualmente, disattesi”.<br /><br />