Pertusillo, Mollica e Pace: atto di ingerenza Regione Puglia

I consiglieri regionali dell’Udc e del Gruppo misto: “La Regione Puglia, ‘debitrice insolvente’, non dia lezioni alla Basilicata”. “Necessaria una risposta da parte del Governo lucano ad atto di vera e propria prepotenza”

Nella seduta del Consiglio regionale del 5 aprile scorso, i consiglieri regionali Francesco Mollica dell&rsquo;Udc e Aurelio Pace del Gruppo misto hanno presentato una mozione in risposta a quella approvata dal Consiglio regionale della Puglia diretta, quest&rsquo;ultima, ad effettuare controlli sull&rsquo;invaso lucano del Pertusillo, che alimenta per il 60 per cento la regione Puglia per il&nbsp; tramite&nbsp; dell&rsquo;Acquedotto Pugliese.<br /><br />&ldquo;La Regione Puglia &ndash; dichiarano Mollica e Pace -&nbsp;&nbsp; approfittando dell&rsquo;incresciosa vicenda giudiziaria sulla &lsquo;questione petrolio&rsquo;, ha compiuto un vero e proprio atto di ingerenza,&nbsp; ingiustificato, invasivo e lesivo del potere di autodeterminazione della Basilicata. Il tutto&nbsp;&nbsp; mascherato dalla preoccupazione che il bacino idrico in questione insista sulla stessa area in cui &egrave; collocata una delle riserve di idrocarburi pi&ugrave; grande d&rsquo;Europa e, dunque, soggetto a possibile contaminazione. Per questo motivo &ndash; affermano i consiglieri – &egrave; necessaria una&nbsp; risposta da parte del&nbsp; Governo lucano, a questo atto di vera e propria&nbsp; prepotenza&rdquo;.<br /><br />&ldquo;La mozione pugliese &ndash; specificano Mollica e Pace – originata da un reportage, andato in onda su La 7, che metteva in discussione la qualit&agrave; delle acque lucane, trapelata a seguito di uno studio condotto da un ordinario di geologia e sedimentologia del polo universitario di Basilicata,&nbsp; che ravvisava un pericolo incombente di contrarre patologie oncologiche da parte dei fruitori delle acque dei bacini idrici oggetto di analisi, quindi, lucani e pugliesi. La regione Puglia dimentica, per&ograve; &ndash; sottolineano i consiglieri – che l&rsquo;acqua non &egrave; una sua risorsa, ma &egrave; l&rsquo;altra ricchezza della nostra terra (in Basilicata esistono ben 14 grandi dighe che consentono l&#39;accumulo di&nbsp; pi&ugrave; di 900 milioni di metri cubi d&rsquo;acqua) che la Regione gestisce in forma partecipata, cedendola anche alle Regioni vicine in base ad un Accordo di Programma sottoscritto tra le Regioni Basilicata, Puglia e lo Stato e, che essa, ne beneficia e ne fruisce in maniera quasi gratuita, vista la sua morosit&agrave; ormai pressoch&egrave; quadriennale. Il Consiglio regionale della Puglia dimentica, ancora &ndash; aggiungono Mollica e Pace -&nbsp; che l&rsquo;Accordo di Programma sulle acque statuiva, a titolo di&nbsp; compensazione ambientale, un canone annuo pari a &euro; 20 Meuro per garantire anche la salubrit&agrave; dell&rsquo;acqua alla sorgente; canone, si ripete, non versato da circa quattro anni&rdquo;.<br /><br />&quot;Con la mozione, dunque &ndash; riferiscono Mollica e Pace &ndash; si &egrave; chiesto al Governo regionale di provvedere, in primis, al rinnovo dell&rsquo;Accordo di programma sulle acque ormai scaduto da tempo, rivedendo regole e condizioni ed anche prevedendo la compartecipazione alle spese della Regione Puglia, necessarie per il controllo ed il monitoraggio della salubrit&agrave; della risorsa idrica interregionalizzata, nonch&eacute; procedere al recupero dei canoni non versati ed, infine, esigere dal Governo nazionale ulteriori fondi per implementare il controllo ed il monitoraggio, soprattutto in ragione di quanto sta emergendo dalle indagini giudiziarie in corso ed ancora al vaglio degli inquirenti&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Se la Regione Puglia &ndash; concludono i consiglieri – ritiene di dover controllare la salubrit&agrave; dell&rsquo;acqua lucana lo faccia nel proprio territorio, a valle, rispettando le competenze, prerogative e poteri di una&nbsp; Regione da cui, di fatto, dipende da un punto di vista idrico e che, nonostante la perdurante morosit&agrave;, continua ad irrigare i campi pugliesi e a far sgorgare l&rsquo;acqua potabile nelle loro case&rdquo;.&nbsp;<br />

    Condividi l'articolo su: