Perrino: ignorata incompatibilità traversine al creosoto

Il portavoce M5s Basilicata: “Braia minimizza, ma fate attenzione lo stesso alle traversine al creosoto sui sentieri del Monte Coppolo”

&ldquo;Mentre continua l&rsquo;azione di sensibilizzazione da parte di alcune associazioni sul brutto pasticcio della centrale idroelettrica sul torrente Frido, l&rsquo;assessore Luca Braia ha fornito risposta sulla questione delle traversine al creosoto installate lungo i sentieri del Monte Coppolo, in pieno Parco Nazionale del Pollino, in territorio di Valsinni (in provincia di Matera)&rdquo;. Ad affermarlo il consigliere regionale del Movimento cinque stelle, Giovanni Perrino, che spiega: &ldquo;Cos&rsquo;&egrave; il creosoto? Una miscela di sostanze chimiche derivate dalla distillazione del catrame di carbone, miscela con la quale le traversine dismesse dalle linee ferroviarie venivano impregnate per aumentarne la durabilit&agrave; e la resistenza ai fattori atmosferici&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Eppure l&rsquo;interrogazione da noi depositata &ndash; sottolinea Perrino – evidenziava l&rsquo;incompatibilit&agrave; delle traversine al creosoto con l&rsquo;ambiente circostante. In particolare, si faceva riferimento punto 30 dell&rsquo;elenco allegato al Decreto del Ministero della Salute del 17 aprile 2003 nel quale viene precisato che &lsquo;il legno trattato con creosoto, anche se rientrante nei limiti della Direttiva Comunitaria, non pu&ograve; essere utilizzato all&rsquo;interno di edifici, indipendentemente dalla loro destinazione, per (&hellip;) parchi, giardini, e altri luoghi di pubblica ricreazione all&rsquo;aria aperta&rsquo;. Anche la Corte di Cassazione ha confermato la pericolosit&agrave; del creosoto affermando che &lsquo;le traversine in legno impregnate di olio di creosoto dismesse dall&rsquo;ente ferroviario vanno qualificate quale rifiuto pericoloso&rsquo;. Nonostante tale pericolosit&agrave; &ndash; rileva Perrino – in terra di Basilicata, evidentemente, tutto &egrave; possibile: ed ecco, quindi, l&rsquo;ennesima incredibile risposta acrobatica giuntaci dagli uffici regionali che, oltre a lodare la sostenibilit&agrave; e l&rsquo;utilit&agrave; del progetto, si sono avventurati in una assai discutibile interpretazione della normativa. Nonostante l&rsquo;espresso divieto previsto dalla legge&nbsp; e dalla giurisprudenza, all&rsquo;utilizzo delle traversine al creosoto nei parchi, la versione fornita da Braia sostiene che, seppur collocate in un sentiero del Parco nazionale, non vi sarebbe alcun &lsquo;rischio di frequenti contatti con la pelle&rsquo;. E per perorare tale (peregrina) tesi, la risposta fornita da Braia sostiene che le traversine al creosoto collocate nel Parco non sono certo paragonabili a quelle utilizzate per le passerelle installate sulle nostre spiagge&rdquo;.&nbsp;<br /><br />&ldquo;Appare palmare &ndash; secondo Perrino – l&rsquo;approssimazione e l&rsquo;improvvisazione con la quale la Giunta Pittella&nbsp; affronta interventi cos&igrave; invasivi su ecosistemi delicati (quale quello di un parco) e potenzialmente impattanti sulla salute dei cittadini. Interventi, peraltro, finanziati con fondi europei per un importo di 149.317,78 euro (&ldquo;Psr Basilicata 2007-2013, Approvazione Bando Misura 227). In aula, abbiamo chiesto che, come misura (minima) di precauzione, si provveda almeno a segnalare ai turisti e ai visitatori del Parco la potenziale pericolosit&agrave; delle traversine (tra l&rsquo;altro, ancora maleodoranti) collocate lungo il percorso&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Dal canto nostro &ndash; conclude Perrino – approfondiremo ulteriormente la questione e valuteremo nuove azioni anche tenendo in considerazione quella che sar&agrave; la risposta della Commissione europea ad analoga interrogazione proposta del portavoce M5s in Parlamento europeo, Piernicola Pedicini&rdquo;.<br />

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