Perrino: emendamento M5s in attesa Reddito di cittadinanza

Il portavoce regionale del Movimento 5 stelle: “Disoccupazione di lunga durata, approvato un emendamento M5s che rafforza le premialità legate all’assunzione a tempo indeterminato. In attesa del Reddito di cittadinanza”

&ldquo;In attesa del &lsquo;Reddito minimo di inserimento&rsquo; di pittelliana fattura (che in realt&agrave; &egrave; un mero rimborso spese legato alla partecipazione ai soliti corsi di formazione), una misura che ha gi&agrave; palesato evidenti limiti innescando un&rsquo;ennesima &lsquo;guerra fra poveri&rsquo; (difatti, molti dei vecchi percettori dei cosiddetti Copes ne sarebbero esclusi), il M5s Basilicata &egrave; riuscito a far passare un rafforzamento di una misura finalizzata al contrasto della disoccupazione di lungo termine, fenomeno drammatico che estromette dal mondo del lavoro un numero crescente di adulti di et&agrave; superiore ai 32 anni&rdquo;. A sottolinearlo il consigliere regionale del M5s, Giovanni Perrino.<br /><br />&ldquo;Purtroppo &ndash; rileva Perrino – il fenomeno si sta ampliando: nel 2013 interessava gi&agrave; oltre 1.600 lucani, persone che gi&agrave; vivono (o che stanno lentamente scivolando in) una condizione di indigenza e di precariet&agrave; psicologica. Come ben descritto da psichiatri e psicologi, la prolungata assenza di un&rsquo;occupazione pu&ograve; condurre&nbsp; a gesti estremi. Da adulti si &egrave; psicologicamente pi&ugrave; vulnerabili del giovane alla ricerca del primo impiego; si &egrave; difatti pi&ugrave; esposti a &lsquo;bilanci esistenziali&rsquo; che, spesso, si trasformano in inappellabili sentenze di fallimento i cui effetti possono scardinare la propria autostima unitamente alla percezione della propria dignit&agrave; personale, con ripercussioni profondamente negative sulla coesione (e sulla stessa sopravvivenza) del proprio nucleo familiare. Se &egrave; vero che &lsquo;la disoccupazione non ha et&agrave;&rsquo;, la sua gravit&agrave; pare acuirsi con l&rsquo;et&agrave;: per tentare di contrastare questa vera e propria &lsquo;piaga&rsquo; sociale, il M5s Basilicata ha proposto la riscrittura di una norma regionale del 2002. Grazie all&rsquo;emendamento del M5s &ndash; continua Perrino – la norma ora stabilisce &lsquo;che tutti i bandi regionali di sostegno alle iniziative produttive di beni o servizi, anche emanati o gestiti da enti, societ&agrave; o organismi, comunque denominati, direttamente o indirettamente partecipati o controllati dalla Regione, prevedono premialit&agrave; correlate al numero dei nuovi occupati con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, assunti tra gli inoccupati o disoccupati da pi&ugrave; di 12 mesi, dalle aziende candidate al finanziamento. Le predette premialit&agrave; sono determinate in misura crescente rispetto all&rsquo;et&agrave; anagrafica e sulla base delle fasce individuate dall&rsquo;Istituto nazionale di statistica&rsquo;&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Speriamo che, anche grazie a questo ennesimo emendamento, stavolta recepito dalla maggioranza in Consiglio &ndash; sostiene il consigliere – Marcello Pittella e Vito Marsico possano finalmente apprezzare lo sforzo costante e propositivo del M5s nella ricerca di soluzioni concrete, semplici ma efficaci, a problemi cos&igrave; gravi. Adesso non resta che augurarci che le proposte di legge sull&rsquo;introduzione di un vero reddito di cittadinanza (o &lsquo;di dignit&agrave;&rsquo;), tra cui una a firma M5s, possano essere finalmente esaminate, eventualmente modificate e migliorate, ma approvate quanto prima nelle competenti Commissioni consiliari regionali e in Consiglio. Serve urgentemente varare una misura strutturale e permanente di sostegno al reddito dei lucani involontariamente disoccupati o inoccupati: questa s&igrave; che sarebbe la &lsquo;rivoluzione democratica&rsquo; gradita al M5s. Significherebbe ridare la dignit&agrave; ai lucani disoccupati, liberandoli dai tentacoli di un sistema che li vorrebbe prigionieri sine die di lavoretti dequalificanti e di &lsquo;corsi di formazione&rsquo; farlocchi, costati, per&ograve;, milioni di euro di soldi pubblici. Con il reddito di cittadinanza &ndash; conclude Perrino – non ci sarebbero pi&ugrave; sudditi e &lsquo;clientes&rsquo; ma cittadine e cittadini finalmente liberi di costruirsi un futuro di lavoro e di vita basati sulla qualit&agrave; e sulla dignit&agrave; personale&rdquo;.<br />

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