Per l’esponente del M5s “il governo Pittella e la sua maggioranza non mostrano alcuna remora né vergogna nell’effettuare questo tipo di scelte: l’unico consigliere regionale che risulta essere indagato nell’inchiesta Trivellopoli”
“Alla fine i ‘rumors’ di certa stampa si sono rivelati assolutamente fondati ed è accaduto quanto paventato: con 13 voti, diventa presidente della terza Commissione consiliare permanente, che si occupa di attività produttive, ambiente e territorio, proprio Vincenzo Robortella, l’enfant prodige della Val D’agri, figlio d’arte di Pasquale, anch’egli ex consigliere regionale Pd, condannato in primo grado per ‘Rimborsopoli 1’. Così il consigliere Gianni Perrino (M5s) che aggiunge: “Quale miglior riconoscimento per l’unico consigliere regionale che risulta essere indagato nell’inchiesta Trivellopoli (filone Total) a causa del ruolo (oscuro) svolto dalla società ‘Outosurcing’?”.<br /><br />“Quali benefici – si domanda Perrino – porterà il giovane Vincenzo Robortella, amico di Rosaria Vicino, ex sindaco ovvero ‘capo dei capi’ di Corleto Perticara, al lavoro della terza Commissione consiliare permanente?. Era opportuno affidargli un ruolo istituzionale così delicato, la presidenza di una Commissione così importante per la tutela ambientale del territorio lucano?”.<br /><br />“Evidentemente sì – spiega l’esponente del M5s -, e il garantismo non c’entra nulla: forse il carattere rivoluzionario del governo Pittella e della sua maggioranza sta tutto nel non mostrare alcuna remora né vergogna nell’effettuare questo tipo di scelte, del tutto inopportune in quanto in grado di intaccare una credibilità istituzionale già al lumicino, ai minimi storici”.<br /><br />“Di questo passo – conclude Perrino -, potremmo aspettarci davvero di tutto nei prossimi mesi. Per esempio, un Claudio De Scalzi, amministratore delegato Eni, a capo dell’Arpab”.<br />