"Pur nel rispetto della decisione del Giudice monocratico del Tribunale di Melfi di accogliere il ricorso della FIAT, non vorremmo che tale pronunciamento fosse stato condizionato dalla pressione mediatica esercitata in questo anno di processo e in maniera più decisa dal comportamento tenuto dal Collegio difensivo degli avvocati della FIAT che, nell’ultima udienza, hanno caricato di valore politico l'eventualita' di una sentenza sfavorevole alle loro aspettative.
Per parte nostra continuiamo a credere che quella notte Marco Pignatelli, Antonio La Morte e Giovanni Barozzino non hanno compiuto nessun atto di “sabotaggio” ma hanno esercitato esclusivamente le loro prerogative sindacali e il diritto di sciopero sancito dalla nostra costituzione". Lo dichiara il segretario regionale della Cgil Antonio Pepe.
"Aspettiamo di conoscere i contenuti della motivazione della sentenza – prosegue – per poter esprimere un giudizio più compiuto ma, allo stato dei fatti, continuiamo a ritenere che l’attività antisindacale c’è stata ed i licenziamenti sono illegittimi in punto di fatto e di diritto.
Tutta la CGIL è vicina ai tre lavoratori che da oggi sono praticamente licenziati di nuovo e quindi senza reddito.
Anche la ricostruzione dei fatti ci fa affermare che quella notte i “capi” della FIAT agirono per impedire l’azione del sindacato dei metalmeccanici della CGIL attraverso le contestazioni ai delegati che portò al licenziamento degli stessi".
BAS 05