‘Pensiamo Basilicata’, Rosa: “ Una kermesse politica”

Il capogruppo di Lb-Fdi dice “siamo stanchi di sentire il governo regionale e, ora, anche le associazioni datoriali lamentarsi. Chi o cosa ha impedito quello slancio verso lo sviluppo della nostra Regione”?

&ldquo;Era il 2011 quando fu lanciato &ldquo;Pensiamo Basilicata&rdquo; il manifesto delle associazioni imprenditoriali lucane. Era il 2013 quando Paolo Laguardia, coordinatore del progetto, chiedeva un cambio di passo attraverso &lsquo;la riorganizzazione di enti come Consorzi industriali e di bonifica, ma anche societ&agrave; partecipate quali Sviluppo Basilicata, Basilicata innovazione, Acquedotto lucano. Le risorse a disposizione vanno indirizzate verso spesa produttiva e non disperse in mille rivoli che alimentano l&rsquo;apparato senza generare sviluppo&rsquo;&rdquo;.<br /><br />Lo evidenzia il capogruppo di Lb-Fdi Gianni Rosa che aggiunge &ldquo;&egrave; il 16 Novembre 2015, ieri, quando lo stesso Laguardia ripropone in una pubblica assemblea lo stesso programma del 2011, gli stessi obbiettivi, che mirabilmente diventano &lsquo;nuovo patto per la Basilicata 2019&rsquo;.Insomma dal 2011 al 2015 di quei punti non si &egrave; fatto nulla. Anzi, quei rivoli in cui le ricchezze della Basilicata vengono disperse si sono triplicati. Le stesse priorit&agrave; del 2011 le ritroviamo nella relazione del coordinatore, segno che fino ad ora evidentemente non sono state attuate da nessun governo regionale, compreso quello attuale in questi due anni di legislatura. Governo che, a quanto pare, secondo lo stesso Laguardia, rappresenta &lsquo;la stagione del cambiamento&rsquo;&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Quello che ci chiediamo &ndash; continua- e che dovrebbero chiedersi anche le rappresentanze datoriali, &egrave;: cosa manca per attuarle? La politica, soprattutto quella della maggioranza. In verit&agrave;, pi&ugrave; che un tavolo programmatico per il futuro della Basilicata &egrave; sembrato pi&ugrave; la fiera delle lamentele. Siamo stanchi di sentire il governo regionale e, ora, anche le associazioni datoriali lamentarsi. Chi o cosa ha impedito quello slancio verso lo sviluppo della nostra Regione? Il Pd ha tutti in numeri per attuare le riforme. Dunque perch&eacute; preoccuparsi di pochi gufi o addirittura di un solo &lsquo;animaletto&rsquo;&rdquo;?<br /><br />&ldquo;La verit&agrave; &egrave; &ndash; dice Rosa – che le riforme tanto agognate da tutto il popolo lucano e da quegli imprenditori che, in silenzio e lontani anni luce dalle kermesse politiche, appiattite sul potente di turno e travestite da tavoli programmatici, lavorano e producono ricchezza a prescindere dalle inefficienze della politica, il governo regionale avrebbe potuto, ma non ha voluto, attuarle. I numeri ci sono. E ci sono sempre stati. Ma le riforme no. Quello che chiedevano gli imprenditori ieri e oggi, la politica di centrosinistra avrebbe potuto realizzarlo da tempo, ma ha preferito l&rsquo;inconcludenza delle chiacchiere cui, oggi, si aggiungono le lamentele. Basta prendersela coi gufi che poco contano. Vogliamo i fatti. I lucani vogliono i fatti&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Al coordinatore di &lsquo;Pensiamo Basilicata&rsquo; &ndash; conclude – consigliamo di lasciar perdere la questione petrolio e &lsquo;Sblocca Italia&rsquo;. Vantare successi, per ingraziarsi qualcuno con la consapevolezza che non ci sono, fa perdere di credibilit&agrave; anche a lui come &egrave; accaduto al governatore. Al governo regionale e alla maggioranza diciamo: &lsquo;State diventando noiosi. Renzi non vi ha detto che bisogna smettere con i piagnistei? E poi, se continuate cos&igrave;, si potrebbe quasi pensare che vi stiate gi&agrave; preparando a ricoprire, nel prossimo futuro, il ruolo dell&rsquo;opposizione&rsquo;&rdquo;.<br /><br />L.C.

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