Per il consigliere regionale “la forza del Pdl sta nell’idea originaria di un grande contenitore in cui trovano casa e sintesi le tante idee e i tanti valori alternativi al pensiero di sinistra”
“Nel 2008 ho aderito senza alcuna riserva, ma con slancio e convinzione al progetto del Popolo della Libertà che ritenevo la naturale evoluzione di Alleanza Nazionale verso un centrodestra italiano moderno, innovativo e in sintonia con i grandi partiti europei. Un'idea, tra l’altro, premiata con forza dagli elettori. Nel 2011 ho apprezzato e condiviso il grande momento di democrazia annunciato da Alfano che prevedeva il coinvolgimento diretto della nostra base tramite l’apertura del tesseramento e la celebrazione dei congressi in tutte le province e i comuni”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale del Pdl, Gianni Rosa sottolineando di “aver creduto molto nel Pdl ed anche sperato che si avviasse verso una fase di normalizzazione democratica, perciò mi sono impegnato tanto per poter contribuire a rafforzare questo partito, il mio partito, e i valori che nel Popolo della Libertà hanno trovato la sede naturale”.
“Ho provato e provo ad incidere nelle scelte del Pdl di Basilicata, con l’unico obiettivo di creare realmente anche in Basilicata una ‘Casa’ per tutti coloro che si sentono di centrodestra ed alternativi alle sinistre. Certo – prosegue Rosa – un percorso difficile e pieno di insidie, rallentato da coloro che hanno vissuto forzatamente la fase congressuale e che hanno intravisto nella democrazia interna uno pseudo pericolo per la loro carriera politica e che hanno mostrato una scarsa propensione al confronto interno, evitandolo ancora ora. Ieri il presidente Berlusconi ha annunciato la sua candidatura e la sua volontà di voler tornare al vecchio nome di Forza Italia. Tutto ciò, a differenza di quanto qualcuno vuole evidenziare, non mi spaventa. Ciò che non condivido è il metodo. Queste ultime sortite sono chiaramente in contrasto con il percorso avviato da Alfano un anno fa, che attingeva la sua forza dalla condivisione delle idee e degli intenti. Sono in contrasto, anche, con quanto deciso dall’ufficio di Presidenza del Partito. Poco importa il nome, già da mesi si parla di cambiarlo, quello che è sbagliato è il metodo. Questo per il Pdl oggi non è positivo, comprendo e concordo con la voglia del presidente Berlusconi di incidere positivamente sulle sorti del partito, ma questo non può avvenire a prescindere”.
“Il nome, il simbolo – aggiunge ancora il consigliere Rosa – sono solo aspetti comunicativi, utili a creare un'emozione in chi come me crede in un’idea, un'emozione che oggi non provo. Non credo che in tutto questo vi sia alcun retro pensiero di Berlusconi, ma allo stesso tempo è anche chiaro che alcuni, forse troppi, strumentalmente preferiscono intravedere ‘future divisioni’, non comprendendo che la forza del Pdl sta nell’idea originaria di un grande contenitore in cui trovano casa e sintesi le tante idee e i tanti valori alternativi al pensiero di sinistra, un progetto che gli italiani hanno premiato con il voto nel 2008, ma anche nel 2009 e 2010. Oggi gli italiani si aspettano altro, abbiamo bisogno di trasmettere loro una speranza. Oggi è necessario riconquistare la fiducia dei cittadini, cosa che non si ottiene solo con una ‘leadership’ e con un ‘nome’ ma spiegando loro cosa realmente vogliamo fare, ammettendo anche i nostri errori. Una cosa è certa, i cittadini ti riconoscono sempre per quello che sei, per le tue idee, per quello che rappresenti e per quello che vuoi fare. Per questo – conclude Rosa – non condivido quanto sta accadendo. Non può e non deve essere solo una battaglia di ex An sarebbe profondamente sbagliato. Il segretario Alfano sbaglia se rimane fermo, continui nel percorso del rinnovamento, della democratizzazione interna, del rilancio della Politica. Tutto il resto gli italiani non lo capirebbero”.