Il consigliere regionale: “Per i programmi partiamo dal basso, dai territori, guardando alle singole specificità territoriali che diventano il fulcro di un programma nazionale che coniughi insieme le varie esigenze locali con le politiche nazionali”
“Quanto emerso dal confronto tra i ‘maglifici 5’ candidati alle primarie del centrosinistra rafforza la mia convinzione che non possiamo lasciare il governo dell'Italia a chi vuole furbescamente rappresentare tutto e contemporaneamente anche l'esatto contrario. Per questo dobbiamo lavorare per un centrodestra rifondato basato sui valori in cui da sempre crede il nostro lettorato di riferimento che è maggioranza in Italia”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale del Pdl, Gianni Rosa.
“Ad esempio la famiglia, quale unione naturale tra un uomo e una donna – aggiunge il consigliere – diventa un valore superato per i ‘maglifici 5’ che concepiscono la famiglia anche quale unione di due persone dello stesso sesso che possono adottare figli. Ma il comunista Bersani fa molto di più, pur di accreditarsi richiama con ammirazione anche un uomo straordinario quale fu Papa Giovanni XXIII; una mossa demagogica e anche di basso profilo in contrasto appunto con il suo credo, le nozze gay. Quindi, necessita, per contrastare questa ‘armata Brancaleone’, un centrodestra forte nei suoi valori di sempre e nelle sue identità, al contempo chiaro nelle sue scelte: mai più con la sinistra, mai un Monti bis e difesa del bipolarismo. Dobbiamo ritornare ad essere credibili, agli italiani bisogna dare una prospettica certa recuperando i nostri errori e presentandoci con un programma che possa essere la molla per fare uscire le famiglie dalle difficoltà quotidiane e dare una certezza per il futuro”.
“Per i programmi – conclude Rosa – partiamo dal basso, dai territori, un programma che guardi alle singole specificità territoriali che diventano il fulcro di un programma nazionale che coniuga insieme le varie esigenze locali con le politiche nazionali. Basta con gli indugi, questi vanno superati, basta con la confusione che crea chi pensa che il partito sia finito, non speriamo in miracoli che possono arrivare dall'apice, la nostra forza dipende solo da un nostro ritrovato impegno e dalla nostra capacità di diventare credibili agli occhi degli italiani”.