Pd Satriano su decreto “Sblocca Italia”

Il direttivo del Circolo PD di Satriano di Lucania in una nota affronta in una riflessione la questione del cosiddetto decreto “Sblocca Italia”. “Perderò qualche voto ma la norma per tirar su il greggio l’ho fatta. E lo tireremo fuori”. Questa frase del Presidente del Consiglio dei Ministri nonché Segretario Nazionale del Partito Democratico unitamente ad un atteggiamento dello stesso di massima attenzione alle risorse del sottosuolo lucano ma di scarsa considerazione verso le donne e gli uomini di Basilicata, poi concretizzatosi nelle decisioni del decreto-legge c.d. sblocca-Italia, ha innescato una serie di prese di posizione, più o meno critiche, più o meno caute, variamente motivate. Tutto ciò ha colpito anche chi scrive, e crediamo anche tanti altri circoli del Partito Democratico, che già forse mantenevano un “imbarazzato” silenzio nella speranza che l’atteggiamento del primo Ministro verso la nostra Regione potesse cambiare. I segnali di quanto doveva accadere, purtroppo, già da tempo erano tutti presenti nel dibattito politico e già in precedenza si era palesata nello stesso Renzi una marcata irritazione nei confronti delle istanze riguardanti le estrazioni petrolifere in Basilicata provenienti da diversi livelli istituzionali della nostra Regione “derubricate” in maniera sorda, frettolosa e semplicistica come interessi di “comitatini”. Ci preme sottolineare che non si tratta di affermare aprioristicamente ed anacronisticamente che non si vogliono nuove estrazioni petrolifere: il petrolio è una risorsa che serve a tutti. L’interesse nazionale alle estrazioni petrolifere è di grande rilevanza in questo momento ma esso non deve essere in antitesi con gli interessi dei singoli territori ma contemperato con essi e in essi riconoscendo agli stessi la giusta “dignità”. Si tratta, in altri termini, di dimostrare “sensibilità istituzionale e politica” verso le comunità che vivono in questi territori non mortificandole e non riconducendole ad una manciata di voti che si perdono, ma considerandole come presidi vitali di civiltà, “sentinelle” attive di un terra già condizionata da un fragile equilibrio.
Ebbene chi scrive e manifesta, insieme a coloro che tacciono preoccupati, sente il peso del pieno coinvolgimento nella vicenda, quali uomini del Partito Democratico ma ancora prima quali cittadini di questa terra di Basilicata, che vedono “negativamente” interessato il loro territorio, in particolare quello del nostro paese Satriano di Lucania che è oggetto di ben due richieste di screening petrolifero, di cui uno in fase avanzata di approvazione. Forse per il Presidente del Consiglio il nostro paese è un piccolo, piccolissimo puntino indefinito e indistinto della cartina geografica della Regione Basilicata anch’essa piccola…. troppo piccola. Non è un’osservazione retorica e banale, sebbene ovvia, sottolineare, il “pesante portato” e “l’impatto “stravolgente” delle estrazioni petrolifere sull’ambiente, sulla salute e sullo sviluppo dei territori sui quali incidono. Orbene l’interesse nazionale può essere colto meglio, nella prospettiva nella quale si è posti e nell’alveo costituzionale, con l’accentramento da parte dello Stato delle competenze in materia energetica, ma quale sorte per gli interessi regionali e locali in riguardo alle tante e nuove perforazioni ? Non si può a questo punto non ricordarsi, ricordare ed evidenziare che la nostra Regione ha già ampiamente e da tempo contribuito all’interesse nazionale.

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