Pd, Lacorazza: “Resto e auguro buon congresso a tutti”

Per il consigliere regionale del Pd “c'è da superare una fase politica anche in Basilicata. Negli ultimi anni, si è dimostrata una scarsa propensione al futuro contribuendo ad alimentare una crisi di fiducia tra regione e popolo”

&ldquo;Ci vuole un nuovo scatto, un riscatto per la politica, in Italia e in Basilicata. Il voto del 4 dicembre e la legge elettorale proporzionale con preferenze rappresentano un nuovo spartiacque delle politica italiana; verso dove? Non &egrave; semplice comprenderlo. Ci sono da superare egoismi e miopie di una rilevante parte della classe politica che fatica a guardare i problemi del Paese e a giovani generazioni a cui si &egrave; sequestrato il futuro&rdquo;.<br /><br />E&rsquo; quanto afferma il consigliere regionale del Pd, Piero Lacorazza che aggiunge &ldquo;negli ultimi dieci giorni ho detto e scritto tanto sulle fratture culturali, sociali ed economiche; ho ragionato su valori e ideali, progetti e proposte. C&#39;&egrave; da superare una fase politica anche in Basilicata; negli ultimi anni, si &egrave; dimostrata una scarsa propensione al futuro contribuendo ad alimentare una crisi di fiducia tra regione e popolo, come appare sempre pi&ugrave; evidente su ci&ograve; che da tempo ho definito &#39;questione&#39; ambientale&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Il termometro &ndash; continua – non sar&agrave; una sfida muscolare nel cortile di un Pd che da oltre un anno non ha un segretario regionale ma il giudizio da cogliere nel grande quorum del 17 aprile e la valanga di no al referendum del 4 dicembre. Si &egrave; chiusa una fase politica nazionale, si sta spegnendo la fase politica regionale. Non mi nascondo dietro un dito e lo dico chiaramente: davvero si vuole affidare alla classe politica che ci ha portato sin qui la &#39;rifondazione&#39; istituzionale della Basilicata&rdquo;?<br /><br />&ldquo;Matteo Renzi &ndash; dice Lacorazza – si affider&agrave;, per vincere una battaglia (il congresso), ad un notabilato&nbsp; che pensa di sopravvivere a se stesso e che corre il rischio di fargli perdere la guerra (elezioni politiche)? La rottamazione delle persone non &egrave; nella mia cultura politica ma si pone il tema innanzitutto di un radicale rinnovamento di cultura politica, di idee, di metodo, di stile e credo anche di donne e di uomini. Anche se non per molto tempo, ho avuto ed ho responsabilit&agrave; politiche ed istituzionali ma sento dire con molta chiarezza che abbiamo avuto idee e posizioni diverse e, come pochi, abbiamo messo coraggio, testa e cuore: il 17 aprile e il 4 dicembre i lucani hanno sconfitto e detto basta agli &#39;amici&#39; di Matteo Renzi, hanno detto basta anche in tanti che credevano nell&#39;idea di cambiamento dell&rsquo;ex premier. Quello che conta &egrave; questo&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Io &ndash; aggiunge – porter&ograve; soprattutto questo nel dibattito congressuale della Basilicata. Utilizzer&ograve; il congresso per favorire un nuovo scatto, un riscatto della societ&agrave; lucana. Quale migliore occasione?<br />Faremo un nuovo scatto, forse ancora non quello definivo; lo svilupperemo insieme e decideremo se la fotografia che uscir&agrave; dal congresso sar&agrave; migliorata o meno. Ci saremo se questa fotografia sar&agrave; tanto nitida quanto aperta, non a pezzi di ceto politico, ma ad un&#39;alleanza, anche sociale, capace di far leggere, in maniera trasparente, la forza per riscattare una Basilicata che vive un futuro sequestrato. La politica &egrave; soprattutto cuore, almeno per me. Mi consola che nella mia esperienza politica non ho conosciuto addii e in amicizia, anche se con idee diverse, ci si continua a parlare, a discutere e a frequentarsi; un abbraccio a Vincenzo, Filippo e Roberto perch&eacute; sono convinto che anche per loro non &egrave; stata una scelta a cuor leggero&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Sull&#39;art. 38 dello sblocca Italia &ndash; conclude Lacorazza – mentre tutto sembrava impossibile e immodificabile, quando i tentativi di isolamento avanzavano nel deserto dello scetticismo e di una, direi quasi totale, indifferenza, siamo riusciti a guidare 10 regioni italiane per promuovere un referendum. Una iniziativa senza precedenti che ha modificato norme nel campo petrolifero contro &#39;potenze&#39; economiche, politiche e mediatiche; un coraggio guidato dall&#39;amore per la nostra terra che, anche con il voto del 17 aprile, ha segnato un pilastro molto robusto per la valanga dei no il 4 dicembre. Questa &egrave; la storia e la storia siamo anche noi. Dopo le assemblee territoriali, dopo una larga e diffusa campagna di ascolto, dal circolo Pd del mio paese, auguro buon congresso a tutti. Resto nel Pd; combatto per riscattare la Basilicata&rdquo;.<br /><br />

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