Il capogruppo Sel in Consiglio regionale: “non riteniamo si possano contrapporre i bisogni delle persone a quelli delle imprese, ma bisogna avere senso di equilibrio e rispetto per tutti”
“Se per superare il rischio di mettere in discussione con ogni evidenza il rapporto fra imprese, cittadini ed amministrazioni, può servire, come dice il presidente De Filippo, sospendere lo stipendio dei consiglieri regionali o dilazionarli, si faccia pure”. E’ quanto dichiara il capogruppo Sel in Consiglio regionale, Giannino Romaniello sottolinenando che “del resto Sel ha presentato da tempo un pacchetto di proposte sulla riduzione dei costi della politica e già prima del Patto di Stabilità Interno abbiamo proposto una riduzione più consistente dell’ultima decisa (10%) delle indennità di carica dei consiglieri, sino al 30%”.
“La nostra posizione sul Patto di Stabilità Interno – aggiunge Romaniello – è chiara e la espliciteremo nel dibattito in Consiglio: siamo contro il patto di Maastricht e gli altri sostenuti dai governi dei Paesi europei delle destre che hanno prodotto il disastro sociale evidente in tutti i Paesi europei e non solo in Grecia. La comunicazione del Presidente, che è stata una ricostruzione puntuale sotto il profilo tecnico di tutti i passaggi e le scelte fatte dai Governi nazionali, da Maastricht ad oggi, tanto da portarlo a riconoscere che le scelte compiute dagli ultimi Governi in tema di Patto hanno aggravato la già grave condizione di crisi del Paese, ha perciò bisogno, al di là dello stipendio dei consiglieri e dei dirigenti che sarebbe un segnale simbolico, di indicazioni più precise e puntuali. E’ necessario, pregiudizialmente, avere un quadro di informazioni più dettagliate per sapere quali sono i soggetti creditori, quali sono le aree più a rischio, come è distribuito il debito tra Regione, Province e Comuni, come è avvenuta la scelta dei Comuni ai quali è stata ceduta quota regionale, per individuare i margini di investimenti da compiere per ridare fiato al sistema di impresa e all’occupazione di cui c’è assoluto bisogno”.
“Anche sul fronte dell’alleggerimento del Patto a favore dei Comuni – aggiunge ancora l’esponente di Sel – non possiamo sottovalutare che l’Anci e i sindaci dei comuni lucani si mobiliteranno domani a Venezia, partecipando alla manifestazione nazionale, per ribadire la necessità di modificare le scelte del Governo ed avanzando proposte concrete sulle questioni di finanza afferenti l’Imu e il patto di stabilità interno. Con l’iniziativa di Venezia i sindaci diventano animatori di un movimento che mira a coinvolgere tutta la società civile. Cittadini, sindacati, imprese, insieme ai comuni, per un’alleanza che pone al centro dell’attenzione il superamento della crisi e il rilancio economico del Paese. I sindaci hanno lanciato anche in Basilicata la campagna di informazione e comunicazione sull’Imu, per chiarire ai cittadini contribuenti le difficoltà dei comuni dovute ai vincoli del Patto di stabilità e all’introduzione dell’Imu. I sindaci sono in prima fila a spiegare il disagio che vivono le nostre comunità e le gravi situazioni dei bilanci, spesso determinate da manovre centrali che hanno tagliato drasticamente i trasferimenti comunali bloccando la capacità di investimento e la spesa per il sociale”.
“Ritornando al dibattito in Consiglio – conclude Romaniello – c’è da registrare una significativa novità: otto consiglieri del Pd chiedono di discutere del Patto di Stabilità non illustrando le motivazioni alla base della richiesta ma piuttosto delegando il Presidente della Giunta a fare una relazione tecnica con la quale, alla fine, lo stesso Presidente evidenzia la giustezza delle scelte fatte con la delibera 222 del 2 marzo scorso. Siamo dunque sempre in attesa di conoscere le proposte del Pd. Per parte nostra, non riteniamo si possano contrapporre i bisogni delle persone a quelli delle imprese, ma bisogna avere senso di equilibrio e rispetto per tutti, per cui ci aspettiamo dalle stesse associazioni di categoria della Pmi proposte concrete e scelte chiare, a partire dal giudizio sul Patto. Sulle scelte del Governo attendiamo di leggere in dettaglio i decreti annunciati ieri dal Premier Monti anche se qualche timido segnale è venuto ma è insufficiente specie per quanto riguarda il ruolo del sistema bancario e di credito per far fronte all’emergenza sociale, economica e produttiva”.