“La prima riunione della Cabina di Regia per il “Patto di Sistema”, allargata alle rappresentanze della piccola e media impresa e del mondo agricolo è sicuramente un passo avanti positivo per introdurre i principi della collegialità a favore di tutta la rappresentanza degli interessi e dell’economia organizzata della nostra regione, ma di certo non si può considerare esaustivo. Bisogna passare dall’enunciazione ai fatti, riconoscendo a tutti i soggetti in campo coprotagonismo, copartecipazione, condivisione”.
E’ quanto sostiene il presidente della Cia-Confederazione Italiana Agricoltori Donato Distefano sottolineando che “sono tuttora aperti problemi riferiti alle modalità di prosecuzione della concertazione economica-imprenditoriale e socio-territoriale, che devono arricchire e rendere più esaustivo i contenuti e gli obiettivi di merito individuati con il Patto di sistema di Basilicata 2012”.
“Dando un giudizio, positivo e favorevole al lavoro fin qui fatto, è utile per tutti, con grande senso di responsabilità, aprire all’apporto reale e di tutti i soggetti della rappresentanza, secondo modi e forme che decideremo, insieme, senza tatticismi, con rigore e pragmatismo”.
Distefano ricorda che la Cia nei giorni scorsi aveva proposto la definizione e sottoscrizione di un “addendum” al Patto di Sistema per recuperare quel resto della Basilicata silenziosa, ma essenziale, produttiva, le 50.000 partite IVA che caratterizzano la nostra regione, in modo da elevare e oltremodo qualificare ancor di più quanto fin qui fatto il patto e lo strumento di sviluppo”.
“Per fare questo – dice il presidente della Cia – abbiamo bisogno adesso di affermare ed istituzionalizzare con l’apporto di tutti un innovativo metodo di confronto e cooperazione economica e sociale”.
Rimandando per il merito “al confronto sobrio che dobbiamo costruire e tenere”, la Cia intende” con alcuni istituti indicare una possibile via al confronto ed alla partecipazione attiva del sistema della rappresentanza lucana: programmi integrati di sviluppo, concertazione progettuale ed operativa, sussidiarietà funzionale ed orizzontale capace di includere e capitalizzare l’apporto dell’economia organizzata. Il dato vero che quanto fatto – sostiene Distefano – non va disperso, anzi ripartiamo da quanto fatto, diamoci una direttrice, facciamo anche un’agenda delle priorità, un programma di medio periodo, oltre quello per la fase 2013-2020, attraverso un progetto per lo sviluppo e la crescita della Basilicata.
Se sapremo dare gambe e sostanza a tali istituti, ed in forma avanzata e moderna interpretarne la portata e la utile modernità, avremo – conclude – pur nelle tante difficoltà e consapevoli che non sarà facile e non troveremo strade in discesa, la Basilicata, il sistema della rappresentanza in essa presente, non solo sarà protagonista di una grande sfida, ma anche artefice di una coerente e reale prospettiva di crescita per le future generazioni e per i nostri figli”.
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