"Col tramonto dell'era berlusconiana, la politica in Italia, come vent'anni fa, è investita da un ciclone politico. L'astensione testimonia l'incertezza di un elettorato orfano del Cavaliere e del Senatur, Grillo interpreta e amplifica il disagio della democrazia ma anche una sua diversa pratica, la solidità del Pd tiene aperta la via per una svolta consapevole e matura nel governo del Paese". Comincia così la nota redatta e sottoscritta dai promotori di "Partecipazione Democratica" componente interna del Pd che in Basilicata annovera, tra gli altri, il consigliere regionale Vincenzo Santochirico, i consiglieri comunali di Matera "Bianchi e Cotugno), Pisticci (Badursi), Policoro (Labriola), Pomarico (Mancini), e gli assessori Falcone (Comune Matera) e Paradiso (Comune di Bernalda).
"Il risultato delle amministrative italiane, almeno per quel che riguarda le forze riconducibili al centrosinistra, – prosegue il documento – appare in linea con quelli di altri paesi europei (Inghilterra, Germania, Francia), nei quali il voto esprime la volontà di cambiamento rispetto alle politiche di cieco rigore fin qui seguite nel vecchio continente che, invece di arginare gli effetti di una drammatica crisi, ne accentuano i disastrosi effetti sociali ed economici.
E' un segnale anche verso il governo Monti, che, pur forse necessario per rimediare al fallimento del centrodestra, appare sempre più come una soluzione eccezionale e temporanea da superare al più presto.
Bene si farebbe ad andare al voto in autunno per consentire un programma di governo di più ampio orizzonte e coniugare risanamento e sviluppo, ma anche dare una risposta democratica ad una domanda diffusa e crescete di rinnovamento della politica e delle sue classi dirigenti.
In Basilicata, il centrosinistra conferma l'ampio consenso e si consolida nel governo locale.
Il Pd conserva il suo ruolo centrale nel centrosinistra e nella scena politica regionale.
Accade, tuttavia, che sempre più frequentemente consenso e risultati utili siano più la conseguenza di scomposizioni e ramificazioni che di progetti unitari e di qualità, a discapito poi della capacità di amministrare efficacemente. A questo esito contribuisce anche l'ossificazione delle componenti interne, che perdono lo smalto della caratterizzazione politica e ideale per acquisire connotati di mera gestione in un angusta logica di appartenenza.
E questa deriva a volte conduce non solo a sdoppiamenti incomprensibili e inammissibili come accadde a Pisticci l'anno scorso e si è ripetuto nelle amministrative di maggio in molti comuni , ma anche a scelte, come quella di Policoro, frutto più che altro di negative dinamiche interne".
"Per queste ragioni, i promotori di Partecipazione Democratica, che nacque come componente interna del Pd un anno e mezzo fa, – sototlinea la nota – decidono di porre fine a questa esperienza, che pure ha sostenuto posizioni e sostenuto tesi innovative e, non di rado, dirompenti.
Lo fanno per dare un contributo, unilaterale e incondizionato, ad una dialettica più libera e aperta, per privilegiare il confronto sulle analisi e sulle idee, per liberare energie inespresse o compresse, nel Pd e nel dibattito politico regionale.
Sarebbe bello e opportuno che questo gesto fosse seguito da altri di uguale senso con uno spirito di disponibilità e generosità, che, rifuggendo tentazioni o disegni di cerchi magici , consentirebbe, anche con le primarie, la promozione genuina di nuovi protagonismi nella vita pubblica.
Continuiamo a ritenere che il Pd, pur con i tanti limiti che presenta, è la forza politica che per dimensioni, esperienze, intelligenze, passioni, può guidare i processi di innovazione indispensabili per dare slancio e speranza ai lucani e a tutti gli italiani.
Ciò non esclude che possono essere utili più ampie e disinteressate forme di partecipazione al dibattito culturale e politico che connettano opinioni, idee, progetti, diversi per origine e profilo, ma convergenti nella volontà di rinnovare la politica, rigenerare la democrazia, rafforzare la solidarietà sociale.
Nella nuova fase che si apre decisivi saranno perciò i temi del lavoro e della democrazia, per una riconciliazione, formale e sostanziale, fra popolo e istituzioni, indispensabile per un futuro di democrazia, giustizia e uguaglianza".
BAS 05